di Paolo Becchi – Ieri il Presidente della Repubblica ha tenuto un discorso in cui ha difeso l’integritĂ territoriale dell’Ucraina. Oggi parleremo dell’ integritĂ territoriale della Jugoslavia e del ruolo che lui ha avuto in quella vicenda.
Sergio Mattarella ha ricoperto ruoli chiave nel governo italiano durante il periodo della guerra in Kosovo (1998-1999), che ha coinvolto l’intervento NATO contro la Repubblica Federale di Jugoslavia (compresa la Serbia), senza mandato ONU. La campagna di bombardamenti aerei NATO, nota come Operation Allied Force, si è svolta dal 24 marzo al 10 giugno 1999, con l’Italia che ha fornito basi aeree, supporto logistico e aerei per le operazioni.
Nel 1998-1999, Mattarella era Vicepresidente del Consiglio nel governo D’Alema I, con deleghe tra cui i servizi segreti. In questa veste, ha sostenuto attivamente la partecipazione italiana all’intervento del 24 marzo 1999, giorno dell’inizio dei bombardamenti, Mattarella ha informato il Senato italiano dell’avvio delle operazioni NATO, dichiarando: “Onorevoli senatori, come le agenzie hanno informato, alle ore 18,45 sono iniziate le operazioni della Nato”. Questa comunicazione è avvenuta dopo che gli aerei USA e alleati erano giĂ decollati dalle basi italiane (come Aviano), rendendo l’Italia di fatto coinvolta nel conflitto.
L’intervento ha visto l’Italia contribuire con 54 aerei, che hanno partecipato a circa 38.000 missioni aeree totali NATO, con il lancio di oltre 23.000 bombe e missili, inclusi ordigni all’uranio impoverito e a grappolo, causando danni a infrastrutture civili e, secondo fonti serbe, oltre 5.700 morti civili.
Ok ok ok, era tutto a fin di bene, era una guerra „umanitaria“ … mica come quella odierna.
Prof. Paolo Becchi
https://x.com/pbecchi/status/1999758744964501869
2017
Qui, Mattarella esortava l’intervento di Putin per fermare le stragi nel Donbass. pic.twitter.com/LQa5mMSvcP— Anna 🪄🎯⚡ (@___Anna22) May 6, 2025

