Ungheria, Kovacs: “La crisi migratoria in UE non è stata un incidente. È stata autoinflitta”

migranti violenti

Zoltan Kovacs, Segretario di Stato per le comunicazioni e le relazioni internazionali dell’Ungheria, scrive su X:

“Bruxelles ha quindi deciso di nuovo. L’Ungheria, l’unico Paese dell’UE ad aver fermato l’immigrazione clandestina, sarà ora costretta a “mostrare solidarietà” con gli Stati che non sono riusciti a proteggere i propri confini.
Perché gli ungheresi dovrebbero pagare per gli errori degli altri?

Dal 2015, oltre 6 milioni di migranti illegali sono entrati in Europa. L’Ungheria li ha fermati alla frontiera. Risultato? NESSUN migrante illegale in Ungheria oggi. Eppure Bruxelles pretende che paghiamo il conto del caos altrui.

Lo chiamano “meccanismo di solidarietà”. Noi lo chiamiamo con il suo vero nome: una punizione per il successo. Chi ha aperto le proprie frontiere viene ricompensato. Chi ha difeso le proprie deve ora “mostrare solidarietà” o incorrere in sanzioni. Questa non è solidarietà. È coercizione. L’Ungheria ha detto NO nel 2015, ha detto NO nel 2020 e continua a dire NO nel 2025.

Finché il governo di  Viktor Orban sarà al potere, questi piani migratori di Bruxelles rimarranno solo questo: piani sulla carta. La crisi migratoria dell’UE non è stata un incidente. È stata autoinflitta. Hanno invitato milioni di persone e ora vogliono che paghiamo per le loro decisioni.

L’Ungheria non lo farà. Noi proteggiamo i nostri confini, il nostro popolo e la nostra sovranità.”

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