La recente assoluzione della giudice Susanna Zanda da parte della Corte di Cassazione rappresenta un momento emblematico nella riflessione post-pandemica sui limiti imposti alle libertà individuali durante l’emergenza sanitaria da Sars-Covid-19.
Secondo quanto dichiarato dal capogruppo della Lega in Palazzo Vecchio, Guglielmo Mossuto, Zanda sarebbe stata punita per aver emesso sentenze che contestavano le restrizioni ritenute ingiustificate, come l’obbligo del Green Pass, e per aver espresso pubblicamente il suo dissenso. […]
La giudice Zanda, nota per le sue posizioni critiche verso il vaccino e il Green Pass, era stata deferita al Consiglio Superiore della Magistratura e sanzionata disciplinarmente. Alcuni media avevano persino ipotizzato la sua rimozione per “infermità o sopravvenuta inettitudine”. Tuttavia, la sua assoluzione in Cassazione sembra ora ribaltare quella narrativa, riconoscendo la legittimità del suo operato giuridico e del suo diritto di espressione.
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Procedimento disciplinare per la dott.ssa Susanna Zanda: un precedente assai grave


 
                                     
                                    