Multa di 2,95 miliardi a Google, Trump minaccia la UE di nuovi dazi

Trump e von der Leyen

Trump tuona di nuovo contro l’Ue. Questa volta il presidente americano se l’è presa con la Commissione Europea “rea” di aver inflitto a Google una multa di 2,95 miliardi di euro per aver violato le norme antitrust europee distorcendo la concorrenza nel settore delle tecnologie pubblicitarie.

“L’Europa ha ‘colpito’ un’altra grande azienda americana, Google, con una multa di 3,5 miliardi di dollari, sottraendo di fatto denaro che altrimenti sarebbe andato a investimenti e posti di lavoro americani” ha scritto su Truth il capo della Casa Bianca. “Questo si aggiunge alle numerose altre multe e tasse emesse contro Google e altre aziende tecnologiche americane”. Un episodio “davvero ingiusto, e il contribuente americano non lo tollererà!” ha chiosato Trump.

“Non permetterò che queste azioni discriminatorie continuino”

Che poi ha minacciato ritorsioni. “Come ho già detto, la mia Amministrazione non permetterà che queste azioni discriminatorie continuino. Apple, ad esempio, è stata costretta a pagare 17 miliardi di dollari di multa che, a mio parere, non avrebbe dovuto essere inflitta. Dovrebbero riavere indietro i loro soldi!”.

“Non possiamo permettere che questo accada alla brillante e senza precedenti ingegnosità americana” si legge ancora nel post condiviso su Truth. “Se ciò dovesse accadere, sarò costretto ad avviare un procedimento ai sensi della Sezione 301 per annullare le sanzioni ingiuste imposte a queste aziende americane contribuenti”.

Il presidente degli Stati Uniti fa riferimento al Trade Act del 1974 che autorizza il “rappresentante per il commercio” degli Stati Uniti a rispondere a pratiche commerciali sleali, irragionevoli o discriminatorie da parte di altri Paesi. In altre parole il tycoon minaccia nuovi dazi.

In un altro post Trump ha poi aggiunto che in passato Google ha già pagato multe per “13 miliardi di dollari” dovute a “false accuse”. “Quanto è assurdo? L’Unione Europea deve porre fine a questa pratica contro le aziende americane, immediatamente!” (in maiuscolo, ndr).

La multa inflitta a Google

La multinazionale californiana è accusata di aver distorto la concorrenza nel settore dell’adtech, le cosiddette tecnologie pubblicitarie. Secondo le autorità europee Google avrebbe favorito i propri servizi tecnologici per posizionare la pubblicità online, a scapito dei fornitori concorrenti, degli inserzionisti e degli editori digitali. L’azienda ha già annunciato che presenterà ricorso.

“La decisione della Commissione europea sui nostri servizi di tecnologia pubblicitaria è errata e faremo ricorso”, ha affermato in una nota Lee-Anne Mulholland, vicepresidente e responsabile globale degli Affari regolamentari di Google. Mulholland ha definito ingiustificata la sanzione: “Si richiedono modifiche che danneggeranno migliaia di aziende europee, rendendo più difficile per loro generare profitti. Non c’è nulla di anticoncorrenziale nel fornire servizi ad acquirenti e venditori di pubblicità, e ci sono più alternative ai nostri servizi che mai”.
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