Occupa una casa, albanese arrestato. Giudice lo libera: “il fatto non è grave”

giudice indipendenza dei giudici

Nonostante l’arresto in flagranza di reato da parte delle forze dell’ordine, il giudice del processo per direttissima non ha convalidato il fermo

di Francesca Galici – Il primo caso di dl Sicurezza applicato alle occupazioni abusive nella Capitale, dove un gruppo di persone pensava di non essere notato mentre cercava di prendere possesso di un’abitazione vuota in un palazzo dell’Inps in zona Conca d’Oro insieme ad altre persone. Ma il palazzo dove hanno cercato di entrare non era vuoto e uno degli inquilini, che si è reso conto che qualcosa di strano stava accadendo al secondo piano dello stabile, ha deciso di chiamare il 112 per chiedere un controllo. È così che è stato fermato un albanese di 52 anni per danneggiamento e occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui.

A cambiare la misura contro l’albanese è stata proprio la seconda accusa di reato nei confronti dell’uomo: previsto dall’articolo 634 bis del codice penale, è stato introdotto con il Decreto Sicurezza e ha una previsione di pena da 2 a 7 anni. Si tratta di una stretta voluta dal governo Meloni per mettere un freno al fenomeno delle occupazioni abusive di immobili negli stabili comunali, dove spesso gli inquilini legittimi si trovano a dover fronteggiare gli abusivi. Prima di questa legge riuscire a librare gli immobili era molto complicato ma ora le operazioni sono state agevolate dall’introduzione del nuovo reato. L’uomo è stato fermato dopo aver cambiato la serratura dell’appartamento, attualmente disabitato,

Tuttavia, non è così semplice perseguire gli occupanti abusivi. Nonostante l’arresto in flagranza di reato da parte delle forze dell’ordine, il giudice del processo per direttissima non ha convalidato il fermo in quanto l’albanese risulta essere incensurato e “il fatto non risulta particolarmente grave”. I reati di cui è stato accusato l’albanese “per il quale si procede solo se la misura è giustificata dalla gravità del fatto e ovvero dalla pericolosità del soggetto”.

Il caso di Roma non è il primo in assoluto, perché qualche giorno fa è stato applicato anche a Torino, dove un gruppo di 4 persone ha cercato di sfondare un appartamento nel quartiere popolare Aurora.
In quel caso erano 3 marocchini e un’italiana, che hanno provato a occupare un appartamento di edilizia pubblica che in quel momento era vuoto perché i legittimi proprietari erano in vacanza. Anche in quel caso è stato grazie a un vicino che ha notato movimenti sospetti che i quattro sono stati fermati.
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