Si chiamava Lord Lisa, ma tutti lo conoscevano come Lallo. Era un cavallo da salto ostacoli (categoria 130 cm)
È scomparso nella notte tra il 3 e il 4 agosto a Foggia. “Era bellissimo, buonissimo ed estremamente socievole”, dice la sua proprietaria Benedetta Corsini, che a FoggiaToday racconta la sua vicenda ed evidenzia come quello di Manfredonia, non sia affatto un caso isolato.
Ma il suo doloroso racconto assume i contorni di un monito verso gli altri proprietari di cavalli, perché osservino le procedure di prevenzione della malattia, a partire dai test che rilevano l’eventuale presenza del virus: “Il mio cavallo era supertutelato. Era già stato punto, ma il mio veterinario non se n’è accorto, poiché Lallo era asintomatico. E nel momento in cui abbiamo somministrato il vaccino, la malattia se l’è portato via nel giro di poche ore. È verosimile che abbia pagato 200 euro per decretare la morte del mio cavallo”.
“Purtroppo, i tempi di incubazione sono poco chiari. Spesso capita che l’animale sia asintomatico e a quel punto il vaccino può diventare altamente pericoloso. Il vaccino non è una cura, ma una forma di prevenzione. Per questo, vanno prima effettuati i dovuti accertamenti”, spiega la Corsini.
A certificare la positività al virus è stata l’autopsia alla quale l’animale è stato sottoposto in seguito alla segnalazione all’Asl: “Dagli esami è emerso che il cavallo avesse una carica batterica altissima”.
“Un pezzo del mio cuore se n’è andato con lui”, dice la Corsini con la voce tremante per la profonda commozione: “Ci tengo a condividere la mia storia, perché pur di vedere i nostri animali tranquilli e in salute, faremmo di tutto. Ma occorre capire che un vaccino può essere controproducente senza dei test preliminari che accertino se l’animale è già stato infettato. Il mio cavallo era tutelato, curato. Ho fatto venire 20 veterinari a controllarlo, ma questa malattia non conosce ceti sociali, può colpire chiunque, sia un animale “di campagna”, che uno custodito nel miglior maneggio della città”.
Allo stato attuale sono tre i casi accertati, due dei quali in Capitanata: “Il sospetto è che ci possano essere molti più casi di quelli che vengono dichiarati. Ecco perché vorrei che la vicenda del mio Lallo possa sensibilizzare tutti i proprietari a sottoporre i propri animali ad accurate analisi prima di vaccinarli”.
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