CASSINO – Sofia Rossi, 31 anni, residente a Pignataro Interamna, è morta il 18 luglio, quattro giorni dopo essere stata dimessa dal pronto soccorso dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino con una diagnosi di «sospetta cervicalgia». La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e disposto il sequestro della salma per l’autopsia, al fine di chiarire le cause del decesso e accertare eventuali responsabilità mediche.
Il primo accesso in ospedale risale al 14 luglio, quando la donna ha accusato un forte dolore al collo ed è stata trasportata in ambulanza al pronto soccorso. Secondo quanto emerso, è stata sottoposta a esami clinici, compreso un elettrocardiogramma, che non avrebbero evidenziato anomalie. I medici l’hanno quindi dimessa con la diagnosi di «cervicalgia», un disturbo muscolare comunemente associato al torcicollo.
Nei giorni successivi, però, le condizioni della giovane sono peggiorate: il dolore si è esteso alla schiena e si è fatto sempre più acuto. La notte tra il 17 e il 18 luglio, la situazione è precipitata e Sofia è stata nuovamente soccorsa e riportata in ospedale, ma è morta poche ore dopo il ricovero.
L’indagine della procura si concentra ora sulla gestione del primo accesso al pronto soccorso e sulla correttezza della diagnosi iniziale. Secondo quanto finora accertato, Sofia Rossi non soffriva di patologie pregresse note. L’Autorità giudiziaria vuole stabilire se ci sia stato un errore medico e se la morte potesse essere evitata.
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RICHIESTA DI RETTIFICA DELLA ASL DI FROSINONE
Il decesso della ragazza è avvenuto in casa e non in ospedale, né con nuovo accesso né con ricovero. La notizia con la corretta indicazione era già stata diramata con nostra nota ufficiale nella giornata di ieri
Esprimiamo il nostro profondo cordoglio per la scomparsa della 31enne Sofja Rossi, deceduta a casa per cause ancora da accertare, e ci stringiamo al dolore della sua famiglia.
L’Azienda Sanitaria segue con la massima attenzione quanto accaduto e, già nei prossimi giorni, avvierà un audit interno per verificare il rispetto delle procedure e dei percorsi diagnostico-assistenziali adottati.
In questa fase bisogna evitare ricostruzioni sommarie e inesatte formulando ipotesi disancorate dalle necessarie verifiche e analisi di tutti gli elementi.