“Questo luogo è ormai simbolo di degrado e insicurezza e va chiuso immediatamente. Non possiamo più tollerare queste scene di inciviltà e violenza”
E’ accaduto il 20 giugno, all’esterno della caserma Serena di Treviso. Una zuffa tra almeno quattro migranti (scatenatasi probabilmente perchè uno tra loro non era autorizzato ad entrare nella struttura) è degenerata in una maxi rissa che si è spostata anche lungo la strada. Per calmare gli animi sono dovuti intervenire gli agenti delle volanti della polizia. Al vaglio la posizione degli ospiti coinvolti, alcuni dei quali potrebbero essere denunciati.
«Ennesimo episodio di violenza davanti alla caserma Serena: alcuni ospiti si sono picchiati in mezzo alla strada, sotto gli occhi di tutti. Questo è l’ennesimo episodio avvenuto nei pressi della caserma. Questo luogo è ormai simbolo di degrado e insicurezza e per questo va chiuso immediatamente. Non possiamo più tollerare queste scene di inciviltà e violenza, la Caserma Serena va chiusa al più presto possibile» così hanno commentato Alberto Ciamini, consigliere comunale di Treviso e Andrea Peracin, consigliere comunale di Casier, entrambi di Fratelli d’Italia.
“Il comitato Prima i Trevigiani esprime la propria ferma condanna per quanto accaduto nei pressi del centro di accoglienza ex Caserma Serena a Dosson di Casier” scrive Leonardo Campion in una nota “dove alcuni ospiti della struttura si sono resi protagonisti di una violenta rissa in strada, mettendo a rischio la sicurezza di automobilisti e cittadini che transitavano in quel momento. Ancora una volta ci troviamo di fronte all’ennesima dimostrazione del fallimento del modello di accoglienza imposto al nostro territorio: strutture sature, controllo inefficace e totale disinteresse per l’impatto che tutto ciò ha sulle comunità locali.
La violenza, soprattutto quando si manifesta in mezzo alla strada, non può e non deve essere tollerata. Chiediamo alle autorità competenti di intervenire con decisione, verificando le responsabilità e predisponendo l’immediata espulsione degli individui coinvolti. I cittadini trevigiani hanno diritto a vivere in sicurezza e con dignità, senza dover assistere a scene che non appartengono alla nostra cultura né al nostro modo di vivere. Prima i Trevigiani continuerà a vigilare, denunciando ogni episodio che metta a repentaglio la sicurezza dei nostri paesi e chiedendo soluzioni concrete e durature: meno accoglienza imposta, più rispetto per il territorio”.
www.trevisotoday.it