Un centro di accoglienza straordinaria per migranti a Ronciglione nella storica Residenza principe di Piemonte, affacciata sull’omonima piazza
Il Cas potrà ospitare fino a 24 richiedenti asilo con servizi di mediazione linguistica e culturale, assistenza sociale, attività ricreative e formative, supporto psicologico, orientamento legale e accompagnamento all’inclusione sociale e territoriale. Il sindaco Mario Mengoni è intervenuto per chiarire il quadro e la posizione dell’amministrazione comunale. Non nascondendo perplessità, soprattutto sulla logistica.
Martedì 17 giugno il primo cittadino ha annunciato l’imminente apertura del centro: “È prevista per la metà di luglio. Il servizio, che avrà durata triennale, sarà gestito dalla cooperativa sociale Splendid, risultata aggiudicataria del bando indetto dalla prefettura di Viterbo”. Mengoni ha precisato che “l’amministrazione comunale ha appreso dell’imminente attivazione del servizio solo pochi giorni fa, a seguito di un incontro ufficiale con i referenti della cooperativa. L’accordo per l’individuazione e l’utilizzo dell’immobile è avvenuto tramite canali privati tra il proprietario della residenza e la cooperativa, senza l’intercedere del Comune”.
Pur riconoscendo “la finalità umanitaria e l’importanza di garantire accoglienza e assistenza a chi ne ha bisogno”, il sindaco ha affermato: “Se avessimo preso parte al processo decisionale e organizzativo, probabilmente avremmo proposto luoghi alternativi per ospitare il servizio, più consoni al contesto urbano e più adeguati alle esigenze della comunità”.
Il giorno successivo, mercoledì 18 giugno, Mengoni è tornato a intervenire, precisando ulteriori dettagli sullo stato dell’iter autorizzativo e sulla posizione del Comune: “La cooperativa mi ha messo a conoscenza di aver stipulato il contratto di affitto con la proprietà dell’immobile, ma a tutt’oggi nel protocollo del Comune non è arrivato nessun documento di richiesta o di avvio della procedura e l’iter di autorizzazione non è ancora stato avviato dalla prefettura. Nel momento in cui la struttura verrà autorizzata, la prefettura chiederà un parere all’amministrazione”.
Sulla posizione dell’ente, Mengoni è chiaro: “Il parere sarà negativo, anche se non è vincolante per la prefettura. Riteniamo che la logistica dell’immobile individuato e la funzione svolta, cioè che si trova all’ingresso del centro storico e che svolge la funzione di hotel-residence, non rappresenti la scelta più idonea per una struttura di accoglienza straordinaria”.
Nel caso in cui l’autorizzazione venisse concessa, il Comune intende comunque tutelare la comunità. “Chiederemo un incontro – spiega Mengoni – al fine di individuare, insieme alla prefettura, quelli che sono i richiedenti asilo più idonei rispetto alle caratteristiche della struttura, sia per la conformazione sia per la logistica che per l’individuazione stessa”.
Infine, un impegno alla trasparenza e al confronto pubblico. “Questa tematica – conclude Mengoni – è ovviamente di elevata importanza e suscita paure e attenzione da parte di tutti. Appena avremo maggiori informazioni ufficiali e documentazione e la prefettura ci chiederà il parere, organizzeremo un’assemblea pubblica dove potremo confrontarci tra cittadini, amministrazione e con la cooperativa che dovrà gestire il centro”.
La Residenza principe di Piemonte, tre stelle, è situata in un edificio risalente al ‘900, un tempo sede del vecchio mulino, poi ristrutturato in elegante struttura ricettiva. Gli appartamenti, di due o tre locali, sono completamente arredati e dotati di ogni comfort: cucina attrezzata, aria condizionata, Wifi, lavatrice, balconi panoramici sul borgo medievale e sul monte Soratte. Ed è proprio questa vocazione turistica e storica a rendere ancora più acceso il dibattito sull’adeguatezza della scelta per l’accoglienza straordinaria.
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