Il killer reo confesso di Maria Denisa Adas, l’escort rumena di 30 anni scomparsa il 15 maggio da un residence di Prato e ritrovata senza vita in una zona impervia vicino a un casolare abbandonato di Montecatini Terme, ha confessato in un secondo interrogatorio di aver ucciso un’altra donna, circa un anno fa. Si tratta di un’altra prostituta scomparsa l’1 agosto 2024 a Montecatini Terme, in provincia di Pistoia. È quanto emerge da un nuovo interrogatorio fatto nel pomeriggio dalla procura di Prato.
La confessione
“Mi ricattava, per questo l’ho uccisa” ha detto Vasile Frumuzache, 32 anni, rumeno come Denisa, sposato, due figli, residente a Monsummano Terme.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini dei carabinieri di Firenze e Prato, guidati dal procuratore Luca Tescaroli, Denisa sarebbe stata strangolata la sera stessa della sua scomparsa nella stanza 101 dell’hotel Ferrucci dove Denisa riceveva i suoi clienti.
Il ritrovamento del corpo
Il corpo senza vita di Maria Denisa Paun, 30 anni, prostituta romena residente a Roma, è stato trovato a Montecatini Terme (Pistoia). La donna, nota anche come Adas dal cognome dell’ex marito o Alexanda nel mondo della prostituzione, era scomparsa la notte tra il 15 e il 16 maggio da Prato, dove si trovava per una serie di appuntamenti con alcuni clienti. Intorno alle 11.20 di questa mattina il cadavere è stato scoperto in una zona impervia, nascosto tra i rovi, vicino a un casolare abbandonato lungo una mulattiera.
La procura della Repubblica di Prato ha subito disposto un sopralluogo tecnico congiunto cui hanno partecipato i carabinieri del Ros, del Gis, dei nuclei investigativi dei reparti operativi di Prato e Firenze e i vigili del fuoco. Sulla base degli elementi raccolti, la procura diretta da Luca Tescaroli ha disposto il fermo di un cittadino romeno di 32 anni, residente a Monsummano Terme (Pistoia), con l’accusa di omicidio e soppressione di cadavere.
Il macabro racconto
Lo riferisce la Procura di Prato. L’uomo, 32 anni, romeno, guardia giurata, ha ammesso di essere lui quello ripreso dalle telecamere. Ha detto di averla strangolata nella stanza del residence di Prato, poi di averla decapitata e di aver messo la testa in un sacco per l’immondizia, che ha inserito nella valigia della vittima insieme al resto del corpo, caricando tutto nel bagagliaio della propria auto. L’uomo sottoposto a fermo ha confessato di aver ucciso la 30enne perché lei lo avrebbe ricattato minacciandolo di rivelare alla moglie un loro rapporto sessuale a pagamento se non le avesse dato 10.000 euro.
In un comunicato il procuratore Tescaroli sottolinea che la sua decisione si è basata sulle immagini delle telecamere di sorveglianza, sui tabulati telefonici e sul Gps della Volkswagen Golf del sospettato. Nei prossimi giorni sarà effettuata l’autopsia del cadavere e sarà interrogato l’indagato.
Secondo gli elementi a disposizione degli investigatori, Maria Denisa Paun aveva trascorso l’ultima notte in compagnia di un cliente in un residence in via Ferrucci, a Prato, dove era arrivata da tre giorni. Nei giorni successivi sarebbe dovuta andare a Bologna per incontrare altri clienti, ma la prostituta è morta prima di arrivare nel capoluogo emiliano.
Dai tabulati telefonici emerge che la notte del 15 maggio Denisa prima ha chiamato la madre alle 23.30 e poi per due volte ha parlato sempre al telefono con un uomo di origine romena. Sono gli ultimi contatti certi prima che il suo cellulare sia spento.
Le ultime parole di Denisa: “Se lui mi vede mi ammazza”
Testimoni hanno riferito che quella sera la donna sembrava agitata. Una barista ha affermato di averla sentita dire in romeno, con voce tremante: “Se vado da lui o mi vede mi ammazza”.
Il contatto con la criminalità organizzata romena
Gli inquirenti ritengono che Denisa fosse già stata avvicinata da un gruppo criminale attivo a Roma che voleva costringerla a entrare in un giro di prostituzione gestito da romeni. I carabinieri stanno seguendo questa pista grazie all’analisi delle celle telefoniche, da cui risulterebbe che due smartphone si sarebbero “agganciati” brevemente ai telefoni della vittima la notte tra il 15 e il 16 maggio.
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