Immigrazione islamica, ovvero islamizzazione dell’Europa

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Complessità, problemi, prospettive e soluzioni

di Armando Manocchia – Nel mio precedente articolo che vi consiglio di leggere e rileggere, vi ho parlato di come è nata l’Unione europea. Ciò che ho scritto ha fatto discutere soprattutto sui problemi che si riferiscono all’essenza dell’UE, ai suoi ‘valori’, alla sua identità e alla sua sopravvivenza.

Oggi, dal momento che ne vedo la necessità, in quanto in Polonia ha vinto un sovranista e in Olanda Geert Wilders ha staccato la spina al governo in carica, proprio per i problemi legati al tema di cui voglio parlarvi, l’immigrazione islamica -che così va chiamata – perché, su cento immigrati che arrivano, novantacinque sono musulmani. E ne voglio parlare perchè, contrariamente a quello che vi fanno credere, il tutto è programmato.
Cerco qui di spiegare perché – nonostante se ne parli continuamente per le violenze e per i reati che commettono questi barbari – non si fa nulla per fermarla. E capirete anche perché la Magistratura usa due pesi e due misure nel giudicare i reati umani e disumani degli immigrati.

Partiamo quindi dall’assunto che non esiste nessuna volontà di contrastare l’immigrazione clandestina e non esiste perché l’immigrazione è voluta, è programmata, è creata apposta. Non badate a quello che dicono questi pennivendoli di giornalisti e questi maiali di politici. Si sono venduti, anzi, ci hanno venduti. Ci hanno venduti con tutti i beni materiali e immateriali, compresi diritti, valori, principi e fede religiosa, agli arabi musulmani cinquanta anni fa.

Tutto quello che accade da allora non è per caso

Nulla è come appare. Tutto è contemplato negli accordi siglati con questi barbuti pieni di petrodollari. Come si spiegherebbero altrimenti i buoni rapporti economici e finanziari con costoro?
Quello che il popolo bue non sa, e chi lo sa non lo dice, è che questa invasione senza controllo, che ci rende davvero difficile la vita, è stata programmata e perseguita già da 50 anni. Questo in sintesi, il risultato che otterrete leggendo interamente l’articolo.

L’immigrazione clandestina è lo strumento di un’ideologia politica, economica e addirittura- dicono – di sicurezza pubblica europea, con l’intento di creare … aprite le orecchie… una nuova civiltà dalla fusione euro-arabo-mediterranea.
Questa nuova civiltà si sta creando, lentamente ma inesorabilmente, attraverso la pianificazione di un insieme di provvedimenti, inclusi ovviamente i processi di immigrazione selvaggia, rigorosamente giovane, maschile, musulmana e ovviamente clandestina, con la possibilità di unirsi alle tante donne sole separate che vedono in questi baldi giovani “o sarracino”.

Ricordate la canzone? ‘O sarracino, ‘o sarracino, bellu guaglione, tutt’e ffemmene fa ‘nnammurà. Lui, proprio lui.
Va da sé che, se i rapporti non durano più di qualche stagione e spesso, quando non finisco all’obitorio, finiscono in tribunale perché lui, il maschio misogino, il padre padrone, si prende la prole.

Eurabia

In due parole la fusione euro-mediterranea con i paesi arabi non è altro che la creazione di Eurabia. Questa realtà non accettata dai più, rappresenta – a loro dire – anche una politica europea di difesa e di sicurezza comune nella regione del Mediterraneo. Politica di difesa per prevenire una guerra di civiltà – non mi è ancora chiara qual è l’altra – attraverso l’instaurazione di legami molto stretti fra i paesi arabi affacciati sul Mediterraneo e l’Europa. E’ chiaro fin qui?

Questa politica ebbe inizio cinquanta anni fa con il DEA. Il DEA, è il Dialogo Euro-Arabo che iniziò nel 1974 dopo il boicottaggio del petrolio operato dalla Lega Araba e numerosi attentati terroristici palestinesi in Europa. Io non li dimentico.
E questa politica euro-araba – attraverso il ricorso ad alleanze – punterebbe a neutralizzare le minacce provenienti dai paesi arabi, accompagnata da consistenti aiuti economici alla politica araba, sotto le più fantasiose modalità creative, e da un sostegno politico a livello internazionale e regionale, di tutti gli stati membri dell’Unione Europea.

La strategia di sostegno unilaterale europeo ai Palestinesi, integrata nella politica di sicurezza e difesa comune dell’UE costituisce il fondamento dell’alleanza euro-araba, dell’Unione mediterranea, della sicurezza europea e della trasformazione dell’Europa in Eurabia.

In 50 anni sono arrivati in Europa oltre 50 milioni di arabi musulmani, praticamente un 28° paese islamico membro dell’UE.
E’ necessario dire che “Eurabia” è anche un’ideologia che affianca e sostiene l’ambizione dell’Unuone Europea di sostituire le nazioni e superare gli stati membri, con una governance mondiale, un Nuovo Ordine Mondiale, amministrato dalle organizzazioni internazionali, leggasi ONU in primis, guidate da élite spregiudicate.
Questo concetto ideologico e di dialogo si basa su diversi strumenti strategici, sia politici che culturali, ma anche sul multilateralismo e su una politica di concessioni e di appeasement, di “pacificazione”, termine inglese che indica un accordo di gravi concessioni ottenute a caro prezzo.

Il piano di Strategia comune sulla regione mediterranea, adottato nel giugno del 2000 dal Consiglio europeo, si fondava sul riavvicinamento dell’Unione Europea ai paesi arabi del Mediterraneo.
Tutta la strategia di sicurezza e di difesa dell’Unione Europea si fonda sul coordinamento della Strategia comune con l’OCI e sul consolidamento dell’ONU. L’OCI è l’Organizzazione della Conferenza Islamica.

Sul piano internazionale l’Unione Europea fa di tutto per distruggere le identità nazionali dei paesi membri che sono un ostacolo all’edificazione di una società internazionale, il NWO, il Nuovo Ordine Mondiale, sotto la governance delle Nazioni Unite.

islamizzazione

L’Unione Europea, già sotto la guida di Prodi e Solana, mirava a indebolire i nazionalismi degli stati europei per favorire il potere internazionale dell’ONU e per creare questa unità mediterranea. L’Unione Europea raccomandava la fusione delle due sponde del Mediterraneo attraverso la formazione di una società multiculturale arabo- musulmana-mediterranea che creerebbe una civiltà comune.
Si doveva cioè inculcare nei popoli del Nord e del Sud (e lo hanno fatto senza la ‘c’) la consapevolezza che essi condividono lo stesso destino, dando loro una comunità e una convergenza di interessi, di valori e di priorità politiche che realizzerebbero la fusione delle due rive del Mediterraneo. (Sento che a molti di voi si sta accapponando la pelle).

Fondazione Anna Lindh

A questo scopo è stato creato un organismo: la Fondazione Anna Lindh che ha lo scopo di programmare tutti gli aspetti delle relazioni fra i popoli del bacino del Mediterraneo con lo spirito e la politica del dialogo, per penetrare il tessuto sociale e assicurare una solidarietà forte e concreta, non solo dei governi e delle istituzioni, ma anche dei cittadini e dei popoli. Chiaro?

Nel dicembre 2003, il Consiglio europeo e i ministri degli esteri dell’UE (per l’Italia, Franco Frattini) adottarono il progetto per l’istituzione di questo organismo di controllo culturale.
In questo modo si mettevano in atto i meccanismi di un sistema di condizionamento mentale di tutta la cultura europea sotto il controllo di una cellula con un grande potere decisionale, la Fondazione Anna Lindh. Rete delle reti, questa Fondazione, in collaborazione con i paesi dal Sud, doveva gestire programmi e attività in tutti i settori, dal sociale alla cultura, dall’educazione ai mezzi d’informazione, dall’arte alla politica, sia a livello nazionale che internazionale.

Bimbi di asilo cattolico portati in moschea
bambini italiani portati a pregare in moschea

La Fondazione Anna Lindh, promuove il multiculturalismo e l’internazionalismo di una popolazione europea destinata a trasformarsi e a sparire in virtù dell’unione delle due rive del Mediterraneo in un’ottica che motiva le politiche dell’Unione Europea che si oppongono alle nazionalità culturali e identitarie locali in Europa.

Nel 2003, al Processo di Barcellona si aggiunse la strategia della Politica Europea di Vicinato (PEV) e i suoi piani d’azione bilaterali si possono ripartire in quattro settori:
1) la cooperazione politica e la cooperazione in materia di sicurezza;
2) la cooperazione socio-economica durevole;
3) l’educazione e la cultura
4) l’emigrazione.

“I migranti oggi sono l’elemento umano, l’avanguardia di questa globalizzazione e ci offrono uno stile di vita che presto sarà molto diffuso per tutti noi”

L’adozione del multiculturalismo era ed è un fattore essenziale per favorire gli esodi e per attuare i trasferimenti in Europa di popolazioni musulmane da Asia e Africa.
Questi flussi non integrati dovevono favorire il sorgere di una società europea meticciata i cui elementi eterogenei avrebbero scalzato le nazionalità locali e le identità culturali a vantaggio del potere sovranazionale dell’Unione Europea e del Nuovo Ordine Mondiale.

meticciato
Propaganda al meticciato in Germania

Poco fa ho citato l’OCI. Cos’è l’OCI?

L’OCI, l’Organizzazione della Conferenza Islamica, rappresenta 56 paesi musulmani o a maggioranza musulmana (il 57° è la Palestina) e, al contrario dell’Unione Europea, è un corpo cooperativo islamico che conduce una politica di solidarietà islamica in tutti i campi della politica, dell’economia e della religione.
Come dice il suo Segretario Generale, la vera solidarietà implica necessariamente il consolidamento delle istituzioni e la profonda convinzione di un destino comune in base a valori comuni definiti nel Corano e nella Sunna, che stabiliscono i parametri della buona governance islamica. Più chiaro di così!

Nel suo programma decennale, esposto nel corso del Vertice di La Mecca, tenutosi nel 2005, questa Organizzazione della Conferenza Islamica proclamava il consolidamento delle radici della ummāh mondiale nel Corano e nella Sunna, decisione confermata in seguito in ciascuna delle sue conferenze.

islam will dominate

La Dichiarazione di Dakar del 2008 sottolinea l’importanza dell’unificazione della ummāh islamica nei cuori e nelle menti per giungere all’unificazione politica fondata su una comunanza di valori e interessi.
Le decisioni prese alle numerose Conferenze dell’OCI, sempre confermate nel corso di altre riunioni, raccomandano di radicare la ummāh universale nel Corano e nella Sunna, situazione che non potrebbe non influenzare la vita in Europa a causa degli immigrati protetti e inquadrati da tale organizzazione islamica.

Udite, udite. Nel preambolo della Carta, gli stati membri dell’Unione Europea confermano la loro unione e la loro solidarietà ispirate dai valori islamici, al fine di rafforzare nell’arena internazionale i loro interessi comuni e la promozione dei valori islamici. Avete letto bene? I paesi membri dell’Unione Europea, si impegnano inoltre a stimolare i nobili valori dell’islām e a difendere l’universalità della religione islamica. Se non l’avete capito ve lo dico in termini più chiari: i paesi membri dell’Unione Europea si impegnano alla diffusione universale dell’islām (da‘wah).

ISESCO

Ormai, giacchè che ci sono, vi dico anche cos’è l’ISESCO? Noi abbiamo l’UNESCO. Loro hanno L’ISESCO che è l’Organizzazione Islamica per l’Educazione, la Scienza e la Cultura ed è uno degli organi principali dell’OCI l’Organizzazione della Conferenza Islamica.

L’OCI, al suo vertice a Doha nel 2000, adottò una brochure intitolata Stratégie de l’Action Islamique Culturelle en Occident, ovvero: Strategia dell’azione culturale islamica in Occidente preparata dall’ISESCO, che in questa brochure constata che «le colonie musulmane formate da immigrati in Europa fanno parte di tutta la comunità musulmana, la ummāh» e che «il loro insediamento nei paesi di accoglienza non è più provvisorio o passeggero, specie quando si tratta della seconda e terza generazione». Chiaro il concetto?

Inoltre, l’Organizzazione della Conferenza Islamica considera un proprio dovere proteggere le caratteristiche religiose, culturali e di costume dei loro ambienti di origine e le particolarità identitarie di questi immigranti perchè essi rappresentano un elemento costitutivo importante della ummāh islamica, distribuita e diffusa su un’area geografica estremamente vasta come l’Europa.

Per questo l’ISESCO, l’Organizzazione Islamica per l’Educazione, la Scienza e la Cultura ha elaborato una strategia per mantenere la loro identità con un’educazione islamica adeguata, programmata ed elaborata seguendo alla lettera e lo spirito dell’islām per proteggere l’identità del musulmano contro le malefatte delle correnti ideologiche, culturali e politiche incompatibili con l’identità propria della sua civiltà. Scuole, università, centri musulmani devono riferirsi ai valori islamici.

Nel febbraio 2000, la Lega del mondo islamico (Lega Araba) tenne a Roma un simposio internazionale sui diritti dell’uomo nell’islām. Proclama che l’islām è una fede e una legge (la shari’a). È un sistema integrato e globale e l’articolo 14 sancisce che «è dovere di tutti i musulmani, stati e popoli, applicare la shari’a in tutti i settori della loro vita». Qesta è la spiegazione lapalissiana del motivo per cui non rispondono alle nostre leggi e vengono fintamente giudicati dai nostri tribunali usando due pesi e due misure.

L’influenza dell’OCI sull’Europa e l’America è enorme

Quando si esaminano le numerose domande dell’OCI, l’Organizzazione della Conferenza Islamica, ci rendiamo conto che viviamo proprio sotto il governo stesso dell’OCI e della shari’a,
A quel tempo, Ihsanoglu aveva anche chiesto a Javier Solana di introdurre un codice, un protocollo, per i mezzi di informazione che tenesse conto delle sensibilità specifiche dei musulmani.

Nel marzo 2007, l’Unione Europea e gli Stati Uniti d’America definirono un elenco di termini proibiti ai loro diplomatici perché riguarderebbero le suscettibilità musulmane. Nell’elenco apparivano termini come jihād, fondamentalisti, terrorismo islamico, che sono termini proibiti.
Inoltre, c’è la palese dimostrazione dell’appecoramente degli europei all’islām.

cgil velo islamico

il velo islamico

L’OCI l’Organizzazione della Conferenza Islamica esige che l’Europa riconosca l’’immenso’ contributo della cultura e della civiltà islamica e lo riporti nei sillabari e nei testi scolastici e universitari.
L’OCI domanda anche di far conoscere il contributo positivo della civiltà islamica di Spagna all’Occidente e all’umanità, in termini di tolleranza, di coesistenza pacifica delle tre religioni abramiche e di sviluppo della scienza e della tecnologia attraverso l’opera di scienziati ed eruditi musulmani.

L’OCI, l’Organizzazione della Conferenza Islamica, chiede inoltre la produzione di libri sulla civiltà islamica in Spagna, nei Balcani e nell’Asia centrale e meridionale e in altre regioni del mondo, ponendo l’accento sull’armonia fra la religione, la tolleranza, lo sviluppo economico islamico e il contributo dei musulmani allo sviluppo delle scienze moderne e della tecnologia. Eh già…

islamici

L’OCI esige dai dirigenti occidentali e dalle popolazioni di riconoscere che:
1) l’islām ha svolto un ruolo positivo nello sviluppo della civiltà occidentale moderna e
2) che hanno l’obbligo morale di promuovere in cambio lo sviluppo socioeconomico dei paesi del Sud e lo sradicamento della loro povertà.
E questo perché le potenze occidentali ‘hanno contribuito all’ingiustizia, all’oppressione e all’aggressione nel mondo’. Infine, chiede anche che il jihad sia presentato come un’attività pacifica, che ha diverse dimensioni.

Sarebbe davvero troppo lungo mostrare come la nostra cultura palestinizzata, anti-cristiana, risulti dall’obbedienza della nostra classe dirigente agli ordini dell’OCI.
Già abbiamo la shari’a, le leggi coraniche sulla bestemmia e l’apostasia, la carne halal, il velo per le donne, la poligamia, l’odio per gli infedeli, il terrorismo e l’insicurezza data dalle violenze, furti, rapine, accoltellamenti e uccisioni.

jihad

L’Unione Europa, ma dopo tutto questo che vi ho detto mi pare corretto doverla chiamare ‘Eurabia’, ha accettato le richieste della Lega Araba riguardanti la politica di immigrazione arabo- asiatica-musulmana, le modifiche all’insegnamento scolastico e universitario, il principio di una discriminazione positiva, la promozione del multiculturalismo e infine l’islamizzazione delle radici e della storia dei popoli europei.

Per concludere, vorrei dire che il coordinamento delle politiche europee con quelle dell’OCI, è assicurato da reti che trasformano l’Europa in Eurabia e diffondono i suoi ordini a tutti i livelli della società.
Queste reti di associazioni sono strumenti che si chiamano ‘dialoghi’, ‘associazione interculturale’ o ‘interreligiosa, ‘Alleanza delle Civiltà’, ‘Fondazione per il riavvicinamento fra musulmani e cristiani’, fra il ‘Nord e il Sud’ ecc. E tutte queste reti, lavorano per distruggere la nostra civiltà dalle sue radici e per di più, sono pagate con i nostri denari. Allora, se vogliamo che le cose cambino, dobbiamo sapere dove vanno i nostri soldi.

E se siete curiosi, se ne avete voglia, andate sul mio sito ImolaOggi.it e nella ricerca scrivete: “Europa regala” oppure “Italia regala” salteranno fuori centinaia di articoli che spiegano come, quanti e perché vengano donati i vs soldi a queste popolazioni, molte delle quali stanno meglio di noi e che, eventualmente, potrebbero essere di gran lunga aiutate e mantenute dai loro correligionari straricchi di petrodollari. Inoltre, dobbiamo anche rimpatriare quelli che amano vivere sotto la pantofola del Califfato.

Credo che gli italiani e gli altri popoli europei abbiano altre ambizioni che quelle di inginocchiarsi cinque volte al dì per pregare verso la Mecca.
Ah, dimenticavo la soluzione. Ne ho valutate tante compresa la “Demigrazione” , ma la soluzione più semplice ed efficacie è l’uscita programmata da questa fogna di Unione Europea.

Armando Manocchia

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