Studenti a lezione di islam, scoppia il caso a Crema

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“Si tratta di un episodio gravissimo, che segna un ulteriore passo verso un’inaccettabile islamizzazione strisciante delle nostre scuole pubbliche”

di Marco Leardi – Bambini a lezione di islam: a Crema (Cremona) scoppia il caso. Dopo le polemiche per la vicenda degli alunni trevigiani inginocchiati in moschea, a infiammare gli animi è ora l’episodio avvenuto in una scuola primaria della cittadina lombarda, dove gli studenti hanno assistito a una lezione sulla religione di Allah. A tenere l’insegnamento, peraltro, non è stato un professore, ma un esponente della comunità islamica locale, circostanza che ha indignato e non poco la Lega.

“Mentre sempre più scuole censurano i simboli del cristianesimo, si moltiplicano le iniziative didattiche volte all’indottrinamento dei bambini alla religione islamica, come quella che ha interessato la scuola primaria di Santa Maria a Crema, in provincia di Cremona, dove gli alunni di quinta hanno dovuto partecipare a una lezione sull’Islam tenuta dal responsabile del Centro culturale islamico cremasco”, ha lamentato l’europarlamentare lombarda Isabella Tovaglieri.

“Per tutto questo – ha aggiunto l’esponente del Carroccio – dobbiamo ringraziare anche il vento progressista che soffia dall’Europa, dove in barba al principio di reciprocità e difesa delle proprie radici cristiane, Bruxelles spende milioni di euro dei contribuenti per promuovere la cultura islamica nella società europea, dopo aver abolito il presepe e la parola Natale”.

Quindi, l’ulteriore sfogo: “È ora di dire basta per salvaguardare il nostro futuro: oggi accettiamo lezioni di Islam apparentemente innocue, domani potremmo trovarci a dover difendere le conquiste occidentali in termini di libertà, uguaglianza e diritti”.

Anche l’esponente leghista cremasco Andrea Bergamaschini è entrato a gamba tesa sull’argomento. “Si tratta di un episodio gravissimo, che segna un ulteriore passo verso un’inaccettabile islamizzazione strisciante delle nostre scuole pubbliche. Chiediamo che l’amministrazione scolastica e quella comunale chiariscano immediatamente chi ha autorizzato questa iniziativa, con quali criteri e con quali controlli. Non è questo il futuro che vogliamo per i nostri figli. La scuola deve educare, non indottrinare”, ha affermato.

Nel trevigiano, dopo le polemiche per la visita di un istituto paritario in moschea (con tanto di foto che ritraeva i bambini inchinati verso La Mecca), il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, aveva incaricato l’ufficio scolastico regionale di approfondire la vicenda.
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