“Non c’è pace che duri senza l’integrità territoriale” dell’Ucraina ha detto il presidente Volodymyr Zelensky in chiusura della conferenza per la pace in Svizzera, vicino a Lucerna, a cui hanno preso parte 100 delegazioni da tutto il mondo. Al documento finale uscito dal vertice però hanno aderito 77 su 91 partecipanti, in 14 non hanno firmato; tra questi Iraq e Giordania, Brasile, India, Sudafrica, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Indonesia, Messico e Thailandia.
Zelensky ha parlato comunque di “un successo” e ha ribadito che la Russia e i suoi leader “non sono pronti per una pace giusta”. “Per noi il risultato è la cosa più importante. Il risultato è la fine di questa guerra. Per quanto riguarda i negoziati con la Russia, credo di averlo detto in dettaglio, la Russia può iniziare i negoziati con noi anche domani senza aspettare nulla, se lascia i nostri territori.
Capo 007 russi: ‘in futuro condizioni per la pace più dure per Kiev’
MOSCA, 17 GIU – Se la “proposta di pace” del presidente russo Vladimir Putin all’Ucraina sarà respinta, Kiev dovrà affrontare in futuro condizioni “più difficili e dure” per arrivare alla fne delle ostilità . Lo ha detto il capo del servizio di intelligence esterno russo, Serghei Naryshkin, in un’intervista alla Tass.
“Le prossime condizioni con le quali potrà essere raggiunta la pace e potrà essere firmato una qualche sorta di accordo di pace saranno più difficili e dure per l’Ucraina”, ha risposto Naryshkin a una domanda sull’argomento. La scorsa settimana Putin ha posto come condizioni per un cessate il fuoco e l’avvio di negoziati il ritiro delle truppe ucraine dalle quattro regioni (Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson) parzialmente controllate dalle truppe russe e l’impegno ufficiale di Kiev a non aderire alla Nato. Secondo il presidente russo le trattative dovrebbero poi portare anche alla cancellazione di tutte le sanzioni occidentali contro la Russia. (ANSA)


 
                                     
                                    