Case popolari Roma, Gualtieri dà più punti a chi occupa abusivamente

Gualtieri Pd

E’ previsto che gli occupanti abusivi raggiunti da un’ordinanza di sgombero possano ottenere un punteggio di priorità pari a otto punti

di Tommaso Montesano – Sulle case popolari del Comune di Roma, Roberto Gualtieri colpisce ancora. Dopo aver incrementato dal 25 al 35% (delibera del 1 aprile 2022) la “riserva” di alloggi da destinare, extra graduatoria, a chi si trova in situazione di «emergenza abitativa» – un giro di parole per definire chi occupa illegalmente- e consentito l’iscrizione di residenza agli abitanti abusivi (delibera del 4 novembre 2022) con relativo allaccio alle utenze di acqua, luce e gas, il sindaco di Roma, in vista del nuovo bando per l’assegnazione dell’Edilizia residenziale pubblica (previsto per la primavera, l’ultimo risaliva al 2012 con Gianni Alemanno), si appresta a presentare una bozza che scatena la protesta della Lega. «Faremo le barricate pur di fermare una delibera che merita solo di diventare carta straccia», avverte Fabrizio Santori, capogruppo leghista in Campidoglio.

A provocare la reazione del Carroccio, lo «schiaffo alla legge e al più elementare concetto di giustizia» presente nel testo atteso prima in giunta e poi in assemblea capitolina per il via libera definitivo. Come rivelato dal quotidiano romano Il Tempo, nella bozza che oggi sarà sul tavolo tecnico con i sindacati di settore per l’ultima limatura è previsto che gli occupanti abusivi raggiunti da un’ordinanza di sgombero possano ottenere un punteggio di priorità pari a otto punti. Più, ad esempio, di chi è stato raggiunto da un provvedimento di sfratto (sei).

Ma le novità non finiscono qui

Quattro punti, infatti, sono assegnati a rifugiati e titolari di permesso di soggiorno per asilo politico o protezione sussidiaria. In questo modo si arriva al paradosso che uno straniero che ha occupato una casa può totalizzare fino a dodici punti in più rispetto «agli onesti cittadini in lista di attesa», come attacca la Lega. «Inaccettabile pretendere non solo di mettere in graduatoria gli occupanti abusivi, ma pure di offrire loro punteggi proprio in virtù della condizione di piena illegalità», aggiunge Santori. Il nuovo bando, poi, assegna 18 punti per chi vive nei cosiddetti “villaggi della solidarietà”, ovvero i campi Rom.

Il capogruppo del Carroccio in aula Giulio Cesare il 15 maggio 2023 ha presentato un esposto alla Corte dei Conti in cui, in relazione alla «mala gestione degli immobili destinati all’edilizia residenziale pubblica e dei connessi provvedimenti di sostegno all’emergenza abitativa», ipotizza a carico dell’amministrazione capitolina «un grave danno erariale». Nonché la tendenza a cedere alle «pressioni politiche dei cosiddetti “movimenti per la casa”». E sugli abusi indaga – al momento contro ignoti – anche la procura di Roma. È in quest’ottica che si inseriscono, denuncia la Lega, le “integrazioni” al bando.

«Il Pd dimentica le indagini in corso avviate dalla procura per chiarire i rapporti tra la giunta capitolina e le rappresentanze degli occupanti abusivi, e dalla Corte dei Conti, che indaga sul costo delle occupazioni abusive a Roma, calcolato in 72 milioni all’anno». Ciononostante, la giunta di sinistra «prosegue a predisporre atti che vanno in questa direzione».

Nell’esposto indirizzato ai magistrati contabili, Santori ricorda la mappa delle occupazioni abusive, fotografata il 3 febbraio 2023 dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica: «92 immobili da liberare, 27 quelli con alta priorità».

Per l’esponente della Lega, poi, c’è anche un altro elemento a carico del Campidoglio: «C’è una legge regionale che vieta a chi ha occupato di presentare domanda per la graduatoria delle case popolari. Esiste un elenco degli occupati abusivi: se presenti domanda per una casa popolare, non puoi essere inserito perché occupante illegale. Anche se hai occupato per un solo giorno, non puoi procedere ad accedere a spazi pubblici, in particolare alle case popolari. Adesso si va a frantumare una legge regionale che almeno dava una parvenza di legalità».
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