Milano, presa banda di sudamericani che rubava nei negozi

carabineri Milano

di Francesca Galici – Sgominata dai carabinieri sella squadra mobile di Milano una banda composta da tre sudamericani, irregolari sul territorio nazionale e sprovvisti di documenti, con l’accusa di furto aggravato in concorso. Gli uomini dell’Arma, mentre erano in servizio per il contrasto ai reati predatori disposti sotto le festività natalizie nelle maggiori arterie cittadine di shopping, hanno notato uno dei tre, un peruviano di 52 anni che, guardando con attenzione cosa stesse avvenendo all’interno, sostava davanti a un negozio di abbigliamento sportivo in corso Buenos Aires angolo via Petrella.

Il suo atteggiamento ha incuriosito i carabinieri, che a quel punto si sono fermati a osservare l’evolversi della situazione ma è bastato attendere pochi minuti per veder uscire dal negozio una coppia di cubani, lei 20 anni e lui 43. I tre hanno finto di non conoscersi e si sono diretti nella stessa direzione ma in situazioni separate, per poi ricongiungersi pochi metri dopo. Sotto l’occhio attento degli uomini dell’Arma, che hanno continuato a seguire lo strano gruppo, il cubano ha estratto dal suo giaccone alcuni capi di vestiario, che sono stati prontamente inseriti in uno zaino che aveva con sé il peruviano.

A quel punto, capito di avere a che fare con taccheggiatori, i carabinieri hanno proseguito nel loro appostamento, seguendo in incognito i sudamericani che, subito dopo, si sono diretti verso un altro negozio poco distante, una catena italiana di grandi magazzini. Lo schema si è ripetuto uguale all’azione precedente: il peruviano è rimasto all’esterno del negozio, a fare da palo per eventuali movimenti sospetti, mentre la ventenne copriva all’interno il 52enne che occultava della nuova refurtiva. Stesso comportamento anche all’uscita, con l’uscita dei cubani in solitaria e il ricongiungimento con il peruviano solo pochi metri dopo.

Ma a quel punto i carabinieri, che li avevano colti in flagranza di reato, li hanno fermati. Il cubano, oltre alla merce occultata per circa 120 euro, aveva con sé anche una speciale borsa schermata con pellicola di alluminio e scotch, che impediva ai rilevatori di suonare al passaggio della merce rubata. Lo zaino del peruviano, invece, conteneva la merce rubata precedentemente e alcune confezioni di profumo delle quali, però, non sono stati in grado di chiarire la provenienza.
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