Card Zuppi: ‘il Presepe non diventi divisivo’

zuppi

“I cristiani — ma direi tutte le persone — devono fare il possibile per salvare le vite umane. Un solo morto in mare è una sconfitta per tutti. Che prezzo ha? Poi piangiamo come per Aylan e non facciamo nulla? Francesco non ha mai detto: dovete accogliere tutti. Ha detto: gestite il fenomeno, ma non nei lager, come in Libia, o neanche in centri di raccolta dove restano anni senza fare nulla. Il fenomeno va gestito aiutando sia a partire con i corridoi umanitari, sia a restare: motivo per cui la Chiesa italiana investe 80 milioni l’anno per progetti di sviluppo in Africa”. Così il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, in una intervista al Corriere della Sera.

Il presepe può essere imposto per legge?

“Non vorrei che il presepe, che è bellissimo e umanissimo così com’è, pieno di umano e divino e che è già per tutti, diventasse antipatico e divisivo. A volte con la giusta preoccupazione dell’accoglienza pensiamo che questa significhi nascondere la storia, i tratti della nostra casa. No. Accoglienza è vivere l’umanesimo della nostra casa, che tanto è frutto proprio di quel mistero di amore che è Cristo. L’umanissimo Dio che ci rende umani”, risponde il cardinale Zuppi.  affaritaliani.it

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