Ragazzina stuprata dal branco a Milano: incastrati 5 egiziani

polizia controllo

Avrebbero abusato di lei in branco. In cinque, tenendola ferma, l’avrebbero violentata in quella struttura sportiva abbandonata in zona San Siro in cui ogni tanto trascorrevano la notte. Vittima una ragazzina minorenne, suoi presunti carnefici cinque ragazzi: due minorenni egiziani e tre maggiorenni, anche loro cittadini egiziani.

Per uno di loro, un 21enne, lunedì sono scattate le manette in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Patrizia Nobile su richiesta dei pm Letizia Mannella ed Elisa Calanducci. Nella stessa ordinanza figura anche uno dei complici, un 22enne, che è però già stato espulso con accompagnamento coatto alla frontiera. Lo stesso destino toccato a un altro degli indagati, anche lui riaccompagnato in Egitto quando le indagini erano ancora in corso. La posizione dei due minorenni è invece al vaglio della procura per i minori, ma – stando a quanto appreso – anche loro risultano indagati per violenza sessuale di gruppo.

A incastrare il branco, con un’indagine partita a dicembre 2022, sono stati gli agenti della squadra mobile, guidati da Marco Calì. Il lavoro degli investigatori è partito quando una educatrice che seguiva la vittima – in quel momento affidata a una comunità – ha raccolto la confessione della giovane, che le ha detto di essere stata violentata a settembre. La donna ha quindi inviato una relazione in procura, che ha poi fatto partire l’inchiesta.

Decisive per identificare i cinque componenti del branco sono state proprio le parole della ragazzina, che pare conoscesse di vista alcuni degli stupratori e che in quel momento vivesse in una situazione di difficoltà e marginalità. La giovane ha comunque fornito agli investigatori dettagli fondamentali per risalire agli stupratori, indicando precisamente le azioni di ognuno di loro. Uno dei presunti violentatori sarebbe stato riconosciuto soprattutto grazie a un tatuaggio. Da lui, incrociando i dati arrivati dalle analisi tecniche, i poliziotti sono arrivati agli altri sospettati. La fuga del 21enne è finita lunedì a Rimini, dove è stato fermato dalla polizia per un controllo. Per lui sono così scattate le manette.
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