Migranti, Bergoglio: “portano nel proprio corpo le stesse ferite di Cristo”

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Città del Vaticano, 8 lug. – (Adnkronos) – “In questi giorni in cui stiamo assistendo al ripetersi di gravi tragedie nel Mediterraneo, siamo scossi dalle stragi silenziose davanti alle quali ancora si rimane inermi e attoniti”. Lo denuncia il Papa in una lettera all’Arcivescovo di Agrigento, mons. Alessandro Damiano, in occasione della celebrazione a ricordo del decimo anniversario della Sua visita a Lampedusa.

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migranti partono armati di coltelli

“La morte di innocenti, principalmente bambini, in cerca di una esistenza più serena, lontano da guerre e violenze, è un grido doloroso e assordante che non può lasciarci indifferenti. È la vergogna di una società che non sa più piangere e compatire l’altro”, sottolinea il Papa.

Richard Gere
Richard Gere con un migrante in fuga dalla fame

L’appello del Papa è alla responsabilità: “In tale contesto, tutti siamo chiamati ad un rinnovato e profondo senso di responsabilità, dando prova di solidarietà e di condivisione. È necessario quindi che la Chiesa, per essere realmente profetica, si adoperi con sollecitudine per porsi sulle rotte dei dimenticati, uscendo da sé stessa, lenendo con il balsamo della fraternità e della carità le piaghe sanguinanti di coloro che portano impresse nel proprio corpo le medesime ferite di Cristo. Vi esorto perciò a non restare imprigionati nella paura o nelle logiche di parte, ma siate cristiani capaci di fecondare con la ricchezza spirituale del Vangelo codesta Isola, posta nel cuore del Mare Nostrum, affinché ritorni a splendere nella sua originaria bellezza”.

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