(www.agenzianova.com) – LâOrganizzazione delle Nazioni Unite per lâalimentazione e lâagricoltura (Fao) è stata piegata dal suo direttore generale, Qu Dongyu, agli interessi della Cina. Ă quanto emerge da unâinchiesta delle emittenti radiotelevisive âArdâ e âRbbâ, secondo cui si tratta di consegne di pesticidi vietati in Europa, per la maggior parte provenienti da unâazienda agrochimica cinese, iniziative delle Nazioni Unite in linea con la Nuova Via della Seta e piani di investimento âdiscutibiliâ.
Tutto è stato denunciato agli autori dellâinchiesta da funzionari della Fao, secondo cui âlâorganizzazione è cambiata in maniera radicaleâ da quando il suo direttore generale Qu è entrato in carica nellâagosto del 2019. GiĂ ministro dellâAgricoltura della Cina, il funzionario è oggetto di sospetti sin dalla sua elezione al vertice dellâistituto specializzato delle Nazioni Unite. Prima del voto, Perchino annullò un debito di 80 miliardi di dollari al Congo, che ritirò il proprio candidato alla direzione generale della Fao. Allâelezione culminata con la vittoria del rappresentante cinese, prese parte anche Julia Kloeckner, ministra delle Politiche alimentari e dellâAgricoltura tedesca dal 2018 al 2021, che ora ricorda: âPrima che si svolgessero le votazioni, è emerso che gli Stati africani avrebbero dovuto per favore scattare una foto della loro scheda nella cabinaâ. Come nota âArdâ, si potrebbe trattare di una prova di voto di scambio della Cina per far eleggere Qu.
Dal suo insediamento, il direttore generale della Fao ha legato piĂš strettamente lâorganizzazione alla Cina. Per esempio, Qu ha disposto lo sviluppo di un nuovo sito web dellâistituzione che dirige, con spese ingenti di cui âoltre 400 mila dollari sono andati a Pechinoâ. Inoltre, Qu ha assegnato importanti incarichi a funzionari del suo Paese di origine, che ha visto la propria quota di direttori della Fao aumentare da due a sei. Vi sono poi gli âufficialiâ cinesi dellâOrganizzazione delle Nazioni Unite per lâalimentazione e lâagricoltura, che vengono ârigorosamenteâ selezionati da Pechino per la loro âideologia politicaâ. Questi funzionari devono riferire periodicamente sul loro operato allâambasciata di Cina a Roma. Secondo fonti nella Fao, si tratterebbe di âspieâ.
Inoltre, durante la direzione generale di Qu, lâOrganizzazione delle Nazioni Unite per lâalimentazione e lâagricoltura ha autorizzato spedizioni di pesticidi in Africa, Asia e Oceania. Molti di questi fitofarmaci contengono principi attivi vietati nellâUe a causa della loro tossicitĂ . In particolare, la Fao ha concesso la quota piĂš alta di autorizzazione alla fornitura ai pesticidi del gruppo agrochimico Syngenta, di proprietĂ di una societĂ statale cinese dal 2017. Sotto Qu, lâistituto specializzato delle Nazioni Unite ha anche stretto un partenariato con CropLife, gruppo di interesse del settore agrochimico tra i cui membri vi è Syngenta.
Dalle ricerche di âArdâ e âRbbâ è poi emerso che Qu avrebbe sfruttato il suo incarico di direttore generale della Fao per promuovere la Nuova Via della Seta, il progetto infrastrutturale su scala globale della Cina, in particolare a Sao TomĂŠ e Principe e a Panama. Allâinizio di luglio, Qu si candiderĂ per un secondo mandato come direttore generale della Fao, con tutti gli sfidanti che si sono giĂ ritirati dalla corsa. Come evidenzia infine âArdâ, lâEuropa e gli Stati Uniti non hanno presentato alcun candidato.

