Modena, richiedenti asilo alla guida dei bus “progetto innovativo”

Modena bus seta

“la continua carenza di personale qualificato sta flagellando Seta anche a causa di stipendi troppo bassi e condizioni lavorative difficili”

(www.ilrestodelcarlino.it) – Seta inserirà in azienda i richiedenti protezione internazionale e, dopo averli formati, li assumerà come autisti di autobus. Lo prevede il protocollo siglato ieri mattina tra l’azienda di trasporto pubblico e la Prefettura modenese. Antonio Nicolini, presidente di Seta, parla di “un progetto altamente innovativo, che può rappresentare un modello di riferimento per le aziende di trasporto pubblico in ambito nazionale”. Per questo “ci impegneremo affinché apporti i risultati sperati ed auspichiamo che possa presto essere replicato anche negli altri bacini provinciali in cui operiamo, al pari del progetto ‘Modena include’ grazie al quale abbiamo recentemente inserito tra il personale addetto alla manutenzione due profughi di origine afgana”.

La difficoltà di reperimento di personale specializzato, lamentata ultimamente anche a Reggio Emilia, “è ormai un problema largamente diffuso tra le aziende italiane di trasporto pubblico”, aggiunge Nicolini. Ricordando poi però “le molte azioni che Seta, investendo importanti risorse economiche, sta mettendo in campo per migliorare la gestione delle risorse umane, motivare e fidelizzare il personale e rendere più attrattive le posizioni lavorative offerte”. Dal 2022 infatti “assumiamo personale esclusivamente con contratti a tempo indeterminato e i nostri dipendenti possono accedere ad un contratto integrativo e ad un significativo programma di welfare aziendale”, ricorda il presidente.

Si sta poi concludendo il primo progetto di formazione per aspiranti autisti under 30 e donne disoccupate, a cui Seta paga i costi di conseguimento della patente D. Tra Modena, Piacenza e Reggio Emilia sono 40 i partecipanti (di cui circa la metà donne) che “porteranno entro l’estate l’ingresso di un buon numero di nuovi autisti”, afferma Nicolini.

“Con molta sorpresa abbiamo letto la notizia della firma del protocollo d’intesa finalizzato a facilitare l’inserimento lavorativo degli stranieri titolari di protezione internazionale, rientranti nella rete di accoglienza della Provincia di Modena – interviene Ferdinando Pulitanó, presidente provinciale di Fratelli d’Italia – In forza di questo protocollo, seta punta chiaramente a reclutare nuovi autisti tra gli immigrati per i quali è prevista non solo una riduzione dei costi per quanto riguarda il conseguimento della patente speciale ma anche l’alloggio a canone concordato. Come denunciato dai sindacati la continua carenza di personale qualificato sta flagellando Seta anche a causa di stipendi troppo bassi, condizioni lavorative difficili e del tutto peculiari, soluzioni abitative decisamente introvabili o con prezzi insostenibili. Davanti a queste problematiche riteniamo profondamente sbagliato investire risorse in questi progetti e ci chiediamo perché tali iniziative non vengano prese anche nei confronti di stranieri regolari ovvero per i lavoratori italiani: Seta dovrebbe pensare a pagare stipendi più alti, ad assumere personale qualificato e professionale” chiude Pulitanó.

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