Foto: Instagram @jortegamahecha
(https://cyclingpro.net/spaziociclismo) – Ciclismo in lutto dopo la morte del 17enne Juan José Ortega. Il talento colombiano si è sentito male in gara, nel corso della seconda tappa della Vuelta a Anapoima, venendo poi trasportato d’urgenza in ospedale a Soacha, dove purtroppo non si è più ripreso ed è morto. Il giovanissimo Ortega stava lottando per il successo, ma a tre chilometri dal traguardo della tappa ha avuto un malore improvviso. Immediatamente soccorso dall’ambulanza, il classe 2005 avrebbe perso i sensi e vomitato mentre era assistito dai sanitari al seguito della corsa, che hanno così deciso di trasportarlo d’urgenza alla clinica di Soacha.
Jairo e Paola, i suoi genitori, sono stati informati delle condizioni del figlio e sono arrivati alla clinica dove era ricoverato, ma le condizioni del nativo di Bogotà sono rapidamente peggiorate fino al decesso avvenuto in seguito ad una crisi cardiorespiratoria. Secondo alcune fonti locali si sarebbe trattato di un infarto, ma sarà necessario attendere l’esito dell’autopsia, che appare quasi certo verrà effettuata, per avere la certezza riguardo le cause di una morte così improvvisa e scioccante.
“Veniva dalla mountain bike e aveva già partecipato alla Vuelta del Futuro e al Porvenir – racconta Jairo Monroy, presidente della Lega ciclistica di Bogotà a El Tiempo – Era un corridore completo. Siamo molto tristi per quello che è successo. Ortega aveva solo 17 anni e una buona carriera davanti, era una promessa. Stava passando dalla mountain bike al ciclismo su strada e si era distinto in entrambe le discipline. Ortega aveva ottenuto buoni risultati, ma è deplorevole quello che è successo”.
