GB, giro di vite contro gli sbarchi di clandestini attraverso la Manica

Gb clandestini

LONDRA, 20 APR – Il governo conservatore britannico di Rishi Sunak si prepara a indurire ulteriormente il promesso giro di vite post Brexit contro gli sbarchi di “clandestini” attraverso la Manica (giunti a livelli record nel 2022) nell’ambito del progetto di legge introdotto in Parlamento nelle scorse settimane. Lo anticipano i media del Regno Unito, evocando l’intenzione d’inserire nel testo – al prossimo passaggio alla Camera dei Comuni – un emendamento che mirerebbe ad attribuire al ministero dell’Interno il potere di non attendere e ignorare in certe circostanze il parere dei giudici, in particolare di quelli della Corte Europea per i Diritti dell’Uomo, in caso di ricorsi in extremis contro provvedimenti di rimpatrio o espulsione di migranti già autorizzati in prima istanza da organi di giustizia nazionali.

L’emendamento rappresenterebbe una concessione nei confronti dei deputati dell’ala più oltranzista della maggioranza Tory che chiedono garanzie concrete sull’efficacia delle misure annunciate dopo il fallimento o lo stallo di varie iniziative recenti: inclusa quella, assai controversa, relativa al progetto di trasferire a pagamento in Paesi come il Ruanda immigrati in attesa di risposte a domande d’asilo nel Regno.

La stretta contro il traffico di migranti verso l’isola, alimentato soprattutto dal viavai con le coste della Francia di piccole imbarcazioni gestite da gruppi organizzati di scafisti (albanesi in primis negli ultimi tempi, secondo le autorità), è oggetto da mesi di annunci e polemiche. L’ultima versione del disegno di legge presentato da Sunak e dalla sua ministra dell’Interno ultrà, Suella Braverman, è stata criticata fra gli altri da opposizioni, ong e attivisti; nonché dall’alto commissariato Onu per i Rifugiati (Unhcr), che l’ha bollata di fatto come una minaccia d’abolizione del diritto d’asilo. (ANSA).

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