Criminalità a Milano, Sala: “non c’è emergenza”

beppe sala antifascista
il sindaco progressista

Un fatto grave, da cui dovrà discendere maggiore attenzione, ma “Milano non è in emergenza”. Lo ha detto Giuseppe Sala, sindaco della città, parlando degli accoltellamenti a scopo di rapina avvenuti nel pomeriggio di lunedì 6 marzo nella zona della stazione centrale, tra via Sammartini e via Venini, in seguito ai quali un 23enne è stato arrestato.

Per commentare quanto avvenuto, Sala ha scelto di registrare un video e diffonderlo sui social network, una modalità di comunicazione da lui inaugurata durante la pandemia covid e poi abbandonata in favore del podcast. “Non ho mai detto che non c’è un tema di sicurezza”, ha premesso: “Sfido chiunque a trovare mie dichiarazioni in questo senso. Ho detto e ribadisco che Milano non è in emergenza”.

E poi: “Molte città, quasi tutte le grandi città del mondo, vivono questo tipo di problemi. Si può e si deve fare di più”. Sala ha rivelato di avere trascorso “una notte non serena” e di essere in stretto contatto col prefetto cittadino, Renato Saccone. Non solo: nella giornata di martedì è in programma una telefonata col ministro dell’interno, Matteo Piantedosi, al quale il sindaco chiederà “più risorse e più persone in divisa” in giro per la città. Da Piantedosi, intanto, è arrivata la promessa di lavorare per estendere l’area da controllare: non più solo quella molto vicina alla stazione ferroviaria, ma anche un po’ oltre.

Infine il sindaco di Milano ha ringraziato forze dell’ordine e cittadini “intervenuti ieri nonostante il rischio”. E ha concluso dicendo che “la sicurezza non è né di destra né di sinistra, ed eviterò sempre strumentalizzazioni”.
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