Milano, Sala sgombera spazi di via Esterle per realizzare una grande moschea

moschea

(www.ilgiornale.it) – L’ennesima conferma delle priorità del Comune di Milano arriva tramite la replica presentata dal vicesindaco, e assessore all’Istruzione, Anna Scavuzzo, all’interrogazione presentata da Silvia Sardone, commissario cittadino milanese della Lega, in merito ai criteri seguiti per l’assegnazione degli ex bagni di via Esterle alla Casa della Cultura islamica. Questi spazi sono stati lasciati al degrado per tantissimi anni, abbandonati e fatti oggetti di attacchi vandalici, oltre che di occupazioni abusive da parte di irregolari che si protraggono da tempo immemore, senza che mai Palazzo Marino abbia dato seguito alle rimostranze cittadini, che per anni hanno chiesto lo sgombero. Sgombero che ora avverrà per fare in modo che venga realizzata la moschea del centro islamico.

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Come al solito, si delinea a Milano la classica divisione tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, dove questi ultimi sono gli italiani regolarmente residenti nel quartiere. Per anni, l’occupazione del caseggiato di via Esterle ha dato vita a episodi di criminalità nel quartiere, oltre che a un diffuso degrado che ha inevitabilmente ha inciso anche sul valore immobiliare della zona. Per anni, le voci dei residenti sono state lettera morta a Palazzo Marino ma ora da parte della giunta di Sala c’è premura nello sgomberare una situazione ben nota da anni.

“Come si evince dalla risposta che mi è stata data dal vicesindaco Scavuzzo, il Comune non ha alcuna fretta di sgomberare gli ex bagni pubblici di via Esterle occupati abusivamente da decine di clandestini africani da ormai sei anni. Lo farà solo per far spazio alla Casa della Cultura musulmana che si è aggiudicata quegli spazi per realizzare una grande moschea: gli islamici chiedono e il Comune esegue”, dichiara con indignazione in una nota Silvia Sardone.

La leghista sottolinea la totale indifferenza del Comune davanti alle richieste dei cittadini ma si sa ormai da tempo, “per la sinistra gli italiani contano meno delle comunità musulmane a cui tutto è concesso. Infatti, basta pensare ai numerosi abusi edilizi compiuti da queste realtà che continuano a pregare in scantinati e locali non a norme per essere considerati luoghi di culto a tutti gli effetti”. Quindi, Silvia Sardone incalza il candidato governatore del Pd a Palazzo Lombardia: “Majorino non è più in giunta ma la direzione di Sala e compagni è sempre la stessa: braccia aperte per gli islamici e menefreghismo verso i milanesi onesti”.

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