‘Suicida per bullismo’, si fa pagare il funerale e “risorge” dopo due anni sui social

Susan Meachen

Una scrittrice, Susan Meachen, ha finto il suicidio due anni fa. Ora Susan ha annunciato la sua “resurrezione” su Facebook. Questa storia assurda e incredibile arriva dagli Stati Uniti e alla base del finto suicidio ci sarebbe un altrettanto finto bullismo subito dalla donna per mano di altri autori. La vicenda si è rivelata una fake news utile a fini auto-promozionali. A farne le spese soprattutto i suoi fan che, ignari di tutto, avevano finanziato con una raccolta fondi i (finti) funerali e il lancio del suo ultimo libro.
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L’annuncio del finto suicidio – Come detto, la figlia della scrittrice di romanzi rosa Susan Meachen aveva reso noto il suicidio della madre a causa del bullismo dei colleghi scrittori. I fan, in buona fede, finanziarono le spese per il funerale, contribuendo anche all’edizione e alla promozione del suo ultimo libro. Non solo: un gruppo di autori pubblicò un’antologia a lei dedicata con l’appello accorato di “tenere il bullismo al suo posto nella narrativa”.

Il ritorno sui social – Pochi giorni fa il dietrofront. “Ho discusso su come farlo un milione di volte e ancora non sono sicura se sia giusto o meno”, le prime parole pubblicate dalla scrittrice su Facebook per svelare l’inganno e tornare a metterci la faccia. “Ci saranno tonnellate di domande, ora sono in un buon posto e spero di poter scrivere di nuovo: che il divertimento abbia inizio”, ha continuato.

La versione dei fatti – Nel post ha spiegato che la sua famiglia aveva diffuso la notizia dopo che in realtà era sopravvissuta a un tentativo di suicidio: “Hanno fatto ciò che pensavano fosse meglio per me”. Lo riporta il quotidiano Guardian. Meachen vive ancora nello Stato del Tennessee ma si è resa irreperibile alla stampa evitando ogni commento.

Fans infuriati – Il repentino ritorno in vita dell’autrice di svariati romance e novelle rosa a sfondo sentimentale, auto-pubblicati, ha fatto infuriare le sue lettrici più affezionate che si sono sentite ingannate. Come se non bastasse pare che Susan Mechaen sia rimasta attiva sui social anche mentre si fingeva morta, caricando video su TikTok. In un furibondo messaggio su Facebook, l’agente di polizia che segue il caso ha scritto: “Scusatemi se ora vado a sbronzarmi in memoria di colleghi e amici che si sono davvero suicidati”.
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