Burkina Faso: espulso ambasciatore francese

Luc Hallade

Il governo del Burkina Faso ha espulso l’ambasciatore di Francia, Luc Hallade. Secondo quanto riferisce il quotidiano “Le Monde”, lo ha annunciato il portavoce del governo burkinabé, Jean-Emmanuel Ouedraogo, senza dare dettagli sulla questione. L’ambasciata di Francia in Burkina Faso non ha rilasciato commenti in merito. L’espulsione del diplomatico francese avviene due settimane dopo che Barbara Manzi, rappresentante delle Nazioni Unite, è stata dichiarata persona non grata. La notizia dell’espulsione di Hallade era stata anticipata ieri da fonti diplomatiche citate dall’agenzia di stampa “Apa”, secondo cui lee autorità di Transizione del Burkina Faso hanno chiesto al governo francese di richiamare il proprio ambasciatore ritenendo che non sia più un “interlocutore affidabile”.

La decisione arriva dopo che all’inizio di luglio l’ambasciatore Hallade aveva scritto in una lettera indirizzata ai deputati francesi che la crisi della sicurezza in Burkina è “in realtà una guerra civile”, aggiungendo che “parte della popolazione si ribella allo Stato e cerca di rovesciarlo”.

Pochi giorni dopo, durante la commemorazione della festa nazionale francese a Ouagadougou, il diplomatico aveva insultato alcuni utenti sul web definendoli degli “utili idioti” che accusavano la Francia, senza prove, di essere coinvolta nella lotta al terrorismo nel Sahel. Descrivendo queste osservazioni come “scortesi” e “ostili”, il governo del Burkina Faso aveva protestato vigorosamente con le autorità di Parigi e alcuni cittadini avevano chiesto la sua espulsione.

A metà dicembre, inoltre, due cittadini francesi accusati di spionaggio dell’esercito sono stati espulsi dal Paese africano. Se confermata, la notizia rappresenterebbe dunque soltanto l’ultimo passo nella disputa diplomatica tra Burkina Faso e Francia che va avanti ormai da diversi mesi, specialmente dopo il colpo di Stato dello scorso 30 settembre – il secondo avvenuto in Burkina nell’ultimo anno – che ha portato al potere il capitano Ibrahim Traoré. Da allora sono state organizzate diverse manifestazioni contro la presenza di militari francesi nel Paese, in un contesto di graduale riavvicinamento alla Russia, come avvenuto nel vicino Mali.
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