di Pietro Senaldi – A furia di prendere botte da chi dovrebbe sostenerlo, Enrico Letta finirà per risultare simpatico. L’ultima a dargli il calcio dell’asino è la scrittrice partigiana Michela Murgia, strenua paladina dei diritti di gay, lesbiche e trans ma feroce fustigatrice del segretario del Pd, in quanto considerato politicamente troppo fluido perché «bivacca nella medianità ». La scrittrice e opinionista radiotelevisiva prende a pretesto un titolo del nostro giornale sui rave-party, “Mattarella sconfessa Saviano e Murgia”, per rinfacciare in un’intera paginata sulla Stampa, ai leader dem di «non fare il loro lavoro» e di «delegare agli intellettuali d’area la difesa dei valori della sinistra e la battaglia al governo». Povera stella, non ce la fa più «a dire le parole che il Pd ha smesso di dire per inseguire il fantomatico centro che non esiste» e a sottoporsi a «un’esposizione extraprofessionale foriera di conflittualità » per il comodo di Letta e soci ma, minaccia, continuerà a caricarsi sulle spalle uno schieramento che non riesce a essere all’altezza delle aspettative che lei vi ripone. Visto che mettersi al posto di Letta è ormai lo sport nazionale, lo facciamo anche noi di Libero e azzardiamo la risposta che il segretario non darà mai alla scrittrice inviperita con lui e strapiena di sé.
UTILI IDIOTI – Cara Murgia, caro Saviano, cari Zoro e Fazio, cari tutti, il centrodestra vi augura lunga vita, vi edita, vi manda in onda e vi mantiene nella ricchezza perché siete i suoi utili idioti, il male interno ma estraneo che ha divorato la sinistra fino ad annichilirla. Non fate politica ma spettacolo, siete degli istrioni e non degli statisti e perciò avete confuso l’identità , che è l’essenza di uno schieramento e il collante con cui esso chiama e trattiene a sé gli elettori, con l’ideologia, che è una merce di consumo, bella fuori e vuota dentro, da dare in pasto al popolo bue. Avete usato i valori della sinistra come un tram, riempiendovene la bocca perché era funzionale e riempirvi le tasche, fino a banalizzarli.
Siete dei guitti che hanno inguittato la politica e avete rubato l’anima alla sinistra grazie alla complicità – e qui a Letta, ma prima di lui a molti altri tocca battersi il petto – nostra, della classe dirigente dem ebbra di potere e riversa su se stessa. Se proprio volesse togliersi tutti i sassolini dalle scarpe, il segretario potrebbe anche aggiungere, ad ammonimento per chilo seguirà , che un partito non si guida facendosi dettare la linea dagli intellettuali di riferimento, quando non da personaggi d’avanspettacolo. Allorché infatti si spengono le luci del palcoscenico, l’elettore che torna a casa cerca sicurezze e punti di riferimento e non lo riscaldano le invettive strabordanti di narcisismo di quattro sapientoni atteggiati contro l’avversario, erotomane, ladro, xenofobo, razzista, ignorante, fascista, sessista o in qualsiasi modo sia stato chiamato, né le critiche insulse.
L’UNICA SALVEZZA – Non sarebbe male anche se qualcuno aggiungesse che l’impegno politico a sinistra è stato spesso usato da epigoni di Murgia e Saviano, se non da loro stessi, come una via più comoda al successo, un serbatoio di salvataggio al quale attingere quando talento e ispirazione vengono meno, un salvadanaio «extraprofessionale», per citare alla lettera l’intemerata anti-Letta, che garantisce sempre qualche monetina con cui riempirsi le tasche.  Ma forse l’unica salvezza per il segretario del Pd e per chi verrà dopo di lui è fregarsene delle critiche di chi agita la propaganda progressista, iniziare a non inseguirlo e smettere di farsi dettare la linea da chi è convinto che la soluzione per salvare la sinistra sia far sbarcare qualche clandestino in più e consentire alle coppie omosessuali di adottare. Cercasi concretezza e non slogan o battute, e quella si trova tra la gente normale, non nei salotti, televisivi o letterari. www.liberoquotidiano.it

