Milano, Lgbt e ‘antifascisti’ in piazza contro il governo Meloni

antifascisti

Nel giorno stesso del giuramento del nuovo governo, in piazza Fontana a Milano arriva la prima manifestazione contro l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni. A promuoverla, sotto lo slogan ‘Resistiamo’, i Sentinelli di Milano.
La protesta è stata aperta dal Good News Female Gospel Choir mentre in piazza sventolano le bandiere della pace e dei Sentinelli di Milano con gli slogan ‘laici e antifascisti’, ‘la 194 non si tocca’ e ‘viva la libertà’. Tra le associazioni presenti anche Arcigay Milano, Famiglie Arcobaleno – associazione genitori omosessuali e il coordinamento dei collettivi studenteschi di Milano e provincia.

“Ci dicevano di non fare questa manifestazione ma noi non vogliamo diventare la nuova Ungheria o la nuova Polonia – spiega Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli di Milano -. Non saremo spettatori passivi. Il presidio nasce dal fatto che secondo noi sono avvenute già cose importanti in termini politici, come l’elezione di Fontana e La Russa. Il fatto che la seconda carica dello Stato si vanti di avere dei cimeli fascisti in casa e che voglia ristabilire la festa del Regno d’Italia ci inquieta”.

Quanto alla terza carica dello Stato, prosegue Paladini, “salutava come amici quelli di Alba Dorata, ha avuto contatti con l’estrema destra europea da anni e fino a poco tempo fa, con prese di posizione ai limiti dell’incitamento alla violenza nei confronti delle persone omosessuali”. Paladini rimarca inoltre che “siamo qui non per contestare la legittimità del voto ma a dire che non siamo spettatori passivi di quello che succede”.

E incalza: “Dal giorno uno questa maggioranza va giudicata – spiega – e noi giudichiamo quello che è successo, cioè l’elezione di figure come La Russa e Fontana e l’avvio di un governo con figure inquietanti come il ministro della Famiglia, Roccella”. Paladini evidenzia inoltre di aver scelto di manifestare in piazza Fontana “appositamente”, per il valore simbolico del luogo “e in corrispondenza del fatto che la seconda carica dello Stato, Ignazio Benito La Russa – sottolinea Paladini – si vanta di avere una storia importante a destra, che richiama un passato non bello di questo Paese”.

Quindi conclude: “Oggi siamo in piazza per dire ‘resistiamo’, un vecchio e valido adagio” perché “la resistenza passa per le piazze”. Tra i manifestanti, qualche centinaio di persone, c’è anche Maria, una 28enne milanese, che mostra un cartello con la scritta ‘né Stato né Dio sul corpo mio’. “E’ diritto di ogni donna poter scegliere – dice ai cronisti – noi non stiamo dicendo che l’aborto debba essere obbligatorio ma siamo per la possibilità di scegliere del proprio corpo. E’ necessario essere in piazza oggi, soprattutto per le donne che non possono farlo”. ADNKRNOS

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