Caro energia, dal parmigiano alle vetrerie: Made in Italy a rischio

made in italy

Le conseguenze del caro energia si fanno sentire sulle famiglie e sulle imprese, mettendo in crisi anche il comparto del Made in Italy, che da solo vale un quarto del Pil nazionale e vede impegnati 4 milioni di lavoratori in 740 mila imprese.
A essere a rischio sono i prodotti dell’eccellenza italiana, come il parmigiano reggiano, l’artigianato del corallo e del cammeo di Torre del Greco e le vetrerie di Murano.

Secondo l’elaborazione di Confagricoltura Emilia-Romagna, i costi di produzione del latte per il parmigiano reggiano hanno subito un balzo del 40-50% e quelli della sua trasformazione del 35-45% rispetto all’anno precedente. Nelle stalle del circuito di produzione della Dop la spesa per l’energia elettrica è passata mensilmente da 24 a 76 euro per capo nel periodo 2021-2022, il gasolio agricolo da 15 a 35 euro/capo e l’erba medica per l’alimentazione del bestiame da 56 a 96 euro/capo.

I dati Confartigianato parlano di oltre 881mila pmi a rischio chiusura con 3,5 milioni di posti di lavoro, di cui 77mila imprese in Campania, con 240mila addetti: l’allarme viene in particolare dagli artigiani del corallo e del cammeo di Torre del Greco, ma anche dai negozi del Vomero, del centro storico di Napoli.

Infine, come ricorda Money.it, il caro energia ha messo in ginocchio anche il comparto vetraio di Murano: la bolletta mensile del gas è passata dai 35mila euro di luglio 2021 a 300mila euro a luglio di quest’anno.  ADNKRONOS

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