Salari bassi e povertà, Landini: ‘situazione esplosiva’

Landini salari bassi

“La situazione è peggiorata, stiamo andando verso una situazione drammatica e serve intervenire ora, non aspettare l’autunno. Se non si interviene oggi la situazione è tale che diventa esplosiva. Servono misure straordinarie considerato che tutti parlano di salari bassi e povertà”. Così il leader Cgil Maurizio Landini nel corso della trasmissione Mezz’ora in più su Rai3 torna a sollecitare l’esecutivo sulla crisi economica in corso e sulla necessità di aumentare i salari in busta paga.

“I 200 euro una tantum in busta paga decisi dal governo non bastano: serve aumentare la tassazione sugli extraprofitti, aumentare la tassazione sulle rendite finanziarie e dare il via a un contributo di solidarietà per cui chi ha di più sostiene chi ha di meno. Ai lavoratori sotto i 35mila euro di reddito annuo manca una mensilità” scandisce.

Salari bassi

C’è poi da rinnovare i contratti senza utilizzare l’indice Ipca depurata dai costi dell’energia importata su cui si basano gli aumenti salariali: “Bisogna aumentare i salari del 6-7% recuperando cioè l’inflazione reale non al 2,5% come sarebbero se fosse applicata l’Ipca”, sottolinea.

“A Draghi dico che è il momento di coinvolgere le organizzazioni sindacali, di non rimanere chiuso nella sua maggioranza” l’appello che arriva dal leader Cgil. “Se funziona che prima di venire a discutere con noi devono trovare un equilibrio in una maggioranza che va dalla Lega alla Sinistra, alla fine le soluzioni individuate, come avviene tra persone che la pensano in maniera molto diversa, finiscono con il non interessare questo Paese. Per questo dico si coinvolgano il sindacati e si facciano le riforme. Noi abbiamo già avanzato proposte e siamo pronti, se necessario, ad accordi sia sulla riforma fiscale che sulla precarietà che sulla politica industriale ma allo steso tempo siamo pronti a chiamare alla mobilitazione i lavoratori”, dice Landini.

“Non ho nessuna intenzione di non dare voce a quelli che rappresento. Quindi senza risposte non resta che la mobilitazione democratica. A giugno saranno indette assemblee in tutti i territori e ci sarà anche una iniziativa a Piazza del Popolo e insieme a Cisl e Uil, con cui abbiamo scritto una piattaforma comune, sosterremo le nostre rivendicazioni” prosegue il leader Cgil, spiegando il cronoprogramma che attende il sindacato di corso Italia in mancanza di risposte da parte del governo su salari e lavoro.

Nessun nuovo sciopero generale al momento: “Ho richiamato lo sciopero generale di dicembre perché qualcuno diceva che non avevamo capito niente ma a distanza di mesi tutti ora si stanno rendendo conto che la situazione è peggiorata e non aver utilizzato bene quei soldi per aumentare effettivamente i salari è un danno: è ora di cambiare”, conclude.  ADNKRONOS

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