Violenze Roma, Lamorgese: “non c’erano agenti infiltrati”

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No Green Pass, Lamorgese alla Camera chiarisce sugli scontri a Roma: “Esclusa presenza di agenti infiltrati, respingo l’inquietante retroscena”

Nel corso dell’informativa alla Camera, la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, sugli scontri al corteo No Green Pass di Roma con l’assalto alla Cgil, ha respinto l’ “inquietante retroscena”, facendo riferimento all’ipotesi della strategia della tensione, ossia della presenza in piazza il 9 ottobre di agenti infiltrati. La ministra ha sottolineato che in piazza erano presenti ”agenti in borghese della Digos”. La ministra ha rinnovato la “solidarietà alla Cgil e la mia vicinanza alle forze di polizia”.

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“Nell’immediatezza dei fatti – fa sapere – ho chiesto al capo della polizia una dettagliata ricostruzione delle evidenti delle criticità che, occorre riconoscerlo, hanno contrassegnato la gestione dell’ordine pubblico di quelle ore. È palese che non si sia riusciti a contenere tutti i propositi criminali da cui era mossa la parte violenta dei manifestanti, specie quella istigata da elementi più politicizzati”, ha dichiarato Lamorgese sottolineando “il deficit di sicurezza determinato dalla situazione che ha superato ogni ragionevole previsione” e che non deve “più ripetersi”.

“L’iniziativa di Roma ha visto come noto una partecipazione eterogenea di gruppi sia della destra radicale che della sinistra antagonista e anche di semplici cittadini. Un numero di persone tra le 10 e 12mila persone”, ha spiegato la ministra. “La forza pubblica ha messo a disposizione circa 840 unità effettive da ritenersi adeguate rispetto alle stime previsionali. Non sono mancati controlli ai caselli autostradali”.

“È colpa tua”, le gridano dai banchi di destra. “Basta!”; “Vergogna”. La ministra durante il suo intervento viene interrotta più volte. Costretto a intervenite il presidente Roberto Fico che invita i deputati di Fdi a lasciarla proseguire.

Lamorgese risponde alle accuse che le sono state lanciate in questi giorni dai leader di Lega e Fdi. “Devo respingere fortemente questa lettura” della strategia della tensione, “perché essa, oltre a non tenere conto del susseguirsi dei fatti, insinua il dubbio che le forze di polizia, a cui dobbiamo la difesa delle istituzioni e il mantenimento della pace, si prestino ad essere strumento di oscure finalità politiche. È un’ingiusta accusa -continua – che getta un’ombra inaccettabile sull’operato delle forze dell’ordine”.

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A Trieste “nei momenti di maggiore tensione si è prefigurato il pericolo di degenerazione dell’ordine pubblico ed è stato necessario ricorrere all’uso di idranti e lacrimogeni”, ha affermato la ministra, sottolineando la sussitenza di “caratteristiche analoghe” a quanto accaduto a Roma”. affaritaliani.it

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