Schilirò: “mi trattano come una terrorista, alcuni colleghi non mi salutano più”

Vicequestore Schilirò

Il green pass obbligatorio “viola gli articoli della prima parte della Costituzione. E se una legge è illegittima ho il dovere di dirlo proprio perché sono una rappresentante dello Stato. Sono una poliziotta. Non ho commesso alcun reato”. Lo dice in un’intervista a Repubblica Nunzia Alessandra Schilirò, la vicequestore di Roma finita al centro delle polemiche dopo le sue dichiarazioni dal palco della manifestazione No pass di San Giovanni.

Ieri è tornata a lavoro, alla Criminalpol. “Alcuni colleghi non mi salutano più, mi vedono come un mostro. Per altri sono un’eroina. Non mi sento né l’uno, né l’altra”, spiega lei. In ogni caso, “incolparmi degli scontri è pura fantascienza”, perché “non ho foraggiato alcun atteggiamento di violenza”.

Lo sa che rischia il posto per le sue dichiarazioni? “Assolutamente sì. Temo che possa finire così ma è fondamentale chiarire che su quel palco ero una libera cittadina – racconta -. Ero Nunzia Alessandra Schilirò, non indossavo la divisa. Stavo esercitando il mio diritto di espressione. Sono conosciuta come poliziotta perché la stessa amministrazione mi ha mandata per anni in televisione a rappresentarla per le indagini che ho svolto. Adesso mi indicano come una terrorista. È assurdo, io sono una pacifista e mi ispiro a Ghandi”.

“Se una legge è illegittima ho il dovere di dirlo secondo l’articolo 54 della Costituzione – ribadisce -. Il green pass è uno strumento di discriminazione. Non ho commesso alcun illecito. Impugnerò qualsiasi provvedimento nei miei confronti, non mi fermerò”.

Quanto all’obbligo di green pass che scatterà dal 15 ottobre, “non ho ancora deciso. Valuterò diverse strade”. Schilirò si dice “sofferente e delusa dal trattamento che mi ha riservato l’amministrazione” e svela di aver ricevuto proposte dalla politica: “Sì. Ma al momento sono una poliziotta, non ho intenzione di fare politica”.

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