Migranti, Sea Eye frigna ancora: “Quarantena è privazione della libertà”

sea eye verso l'Italia

di Francesca Galici – La nave tedesca Sea Eye ha sbarcato al porto di Pozzallo gli oltre 400 migranti recuperati in sei diversi momenti nelle acque del Mediterraneo del corso della settimana. L’imbarcazione è arrivata nel nostro Paese dopo aver ricevuto il rifiuto al coordinamento dei soccorsi da parte di Malta che, come spesso accade, non ha risposto alle chiamate della Ong. A quel punto la Sea Eye ha fatto rotta verso la Sicilia, dove pensava di sbarcare a Palermo. Il sindaco Leoluca Orlando, infatti, aveva dichiarato di essere pronto ad accogliere la nave nel suo porto, senza però fare i conti con le autorità che devono davvero autorizzare lo sbarco.

Una lamentela dietro l’altra

Alla Sea Eye è stato assegnato un porto sicuro diverso da Palermo e ora l’equipaggio si lamenta di dover effettuare la quarantena, nonostante i test negativi. L’imbarcazione della Ong tedesca, forte dell’invito di Leoluca Orlando, aveva già quasi raggiunto lo specchio di mare davanti al capoluogo siciliano, senza però considerare che lo sbarco e l’assegnazione di un porto non possono essere decisi da un sindaco. Pertanto, nonostante la Sea Eye fosse ormai arrivata nei pressi di Palermo, il comandante è stato costretto a mandare i motori indietro tutta per raggiungere Pozzallo, nel sud dell’isola. Una manovra per la quale la Ong si è lamentata, perché costringeva l’equipaggio e i migranti alla permanenza di una ulteriore notte in mare per raggiungere la cittadina in provincia di Ragusa.

Qualche intoppo nelle manovre di sbarco dei migranti ha portato la Ong a muovere ulteriori lamentele nei confronti dell’Italia, che nonostante tutto ha comunque concesso il porto sicuro alla nave per l’attracco nonostante la giurisdizione spettasse alla Germania, vista la bandiera battente dall’imbarcazione. Sbarcati tutti i migranti a bordo, ai quali è stato effettuato il tampone nasale per verificare l’eventuale contagio da coronavirus, lo stesso è stato fatto all’equipaggio della Sea Eye. Al di là delle (ennesime) lamentele da parte della Ong per l’effettuazione dei tamponi anche ai neonati, pratica prevista dall’Oms e obbligatoria per i protocolli contro il contagio, l’ultima critica mossa all’Italia riguarda la quarantena.

La quarantena è privazione della libertà

È il solito Gorden Isler, executive board sulla Sea Eye, ad avanzare critiche al nostro Paese attraverso il suo profilo Twitter: “Il #SEAEYE4 è ancorato. Anche se l’equipaggio è risultato negativo al coronavirus, il ministero della Salute ha ordinato una quarantena di 14 giorni. Chiamo questa esplicita privazione della libertà per le organizzazioni umanitarie! Nessun altro deve esopportarlo in Italia”. E tanto per dare un tono al suo tweet, Gorden Isler ha taggato il ministero federali degli affari esteri tedesco. Non poteva taggarlo anche quando si trovava in mare, prima che l’Italia acconsentisse allo sbarco?

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