Brexit, mille società finanziarie apriranno sede a Londra

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Il Regno Unito inizia la ripresa post Brexit, mille società finanziarie Ue apriranno una sede a Londra. I primi due mesi di Brexit sono stati piuttosto disastrosi per il Regno Unito. I contraccolpi sull’economia sono stati pesantissimi, soprattutto a causa dei problemi alla dogana, che hanno rallentato il commercio, e delle nuove regole finanziarie che hanno portato le aziende europee a preferire gli investimenti nella Borsa di Amsterdam rispetto a quella di Londra.

Ma adesso arriva un primo segnale che forse le cose, dopo i previsti problemi iniziali, potrebbero ridurre le conseguenze negative, se non addirittura dare ragione alla strategia del governo di Boris Johnson. Secondo la società di consulenza finanziaria Bovill, circa mille società finanziarie dell’Unione europea stanno pensando di aprire per la prima volta degli uffici nel Regno Unito.

Segnali positivi per Londra dopo la Brexit – Grazie a una richiesta fatta sotto il Freedom of Information Act, che assicura un “diritto di accesso” alle informazioni detenute dalle autorità pubbliche, l’azienda ha rilevato che 1.500 gestori di fondi, società di pagamento e assicuratori hanno chiesto il permesso di continuare a operare nel Regno Unito dopo la Brexit e che circa un terzo di queste non avevano prima delle sedi nel Paese.

“Questi numeri sono la prova che Londra è destinata a rimanere un centro finanziario globale chiave”, ha dichiarato Mike Johnson, Managing Consultant della Bovill, secondo cui il business di queste nuove aziende in arrivo “dovrebbe fornire un gradito impulso al settore dei servizi, il motore dell’economia britannica”.

Londra post Brexit, centro finanziario globale

Il mese scorso ha destato preoccupazione il fatto che Londra fosse stata superata da Amsterdam come il più grande centro di scambio di azioni in Europa, a causa dell’entrata in vigore delle modifiche alle regole finanziarie legate alla Brexit, la la capitale britannica potrebbe riprendersi l suo posto di leader dei mercati finanziari. “Questi numeri indicano anche l’importanza di prendere una decisione sull’equivalenza dei servizi finanziari tra l’Ue e il Regno Unito”, ha aggiunto Johnson sostenendo che il trend faccia pensare che “le società di servizi finanziari in tutta Europa riconoscono la potenza di Londra come centro finanziario globale e vogliono essere in grado di condurre affari qui”.

Le trattative in corso – Tra il governo britannico e la Commissione europea sono in corso delle trattative per discutere il futuro delle relazioni per quanto riguarda i servizi finanziari, con lo scopo di migliorare l’attuale accordo raggiunto lo scorso anno. I britannici non sembrano interessati a cercare l’equivalenza, che comporterebbe l’accettazione delle regole stabilite da Bruxelles, ma punta piuttosto al mutuo riconoscimento, che permetterebbe a ognuno di stabilire le proprie regole, ma a patto che queste siano ritenute accettabili dalla controparte.

Secondo i dati ottenuti da Bovill più di 100 banche intendono trasferirsi o aumentare la loro presenza nel Regno Unito, e anche oltre 400 società di assicurazioni e intermediarie assicurative. I paesi dai quali sono state presentate il maggior numero di domande sono Irlanda, Francia e Germania.

“Francia e Germania guideranno gran parte dei negoziati commerciali dell’Ue e, sebbene le regole di equivalenza per il settore dei servizi finanziari debbano ancora essere concordate, questi numeri dimostrano che è nell’interesse economico di entrambe le parti garantire un accordo reciprocamente vantaggioso”, ha sostenuto il consulente.  https://europa.today.it

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