Crescono i crimini contro i luoghi religiosi in Svezia. In soli sei anni 829 assalti contro i cristiani. Stanziati 2 milioni per la sicurezza. L’ultimo assalto contro un edificio nel Nord di Stoccolma. La destra: integrazione fallita.
Tratto da https://www.lastampa.it – – Negli ultimi anni gli attacchi contro le chiese sono diventati quasi una consuetudine in Svezia, nonostante il tasso di criminalitĂ nel Paese resti tra i piĂą bassi d’Europa: solo lo scorso anno sono state prese di mira quelle di Gottsunda, Uppsala e RosengĂĄrd, Malmö. «Un attacco a un luogo religioso è un attacco alla libertĂ religiosa e va contro la nostra democrazia – ha scritto sulla sua pagina Facebook il premier -. Le persone in Svezia dovrebbero sentirsi sicure nel praticare la loro religione. Chiunque abbia qualcosa di sacro, anche quelli che non hanno fede in dio, – si rendono conto di quanto siano violenti gli attacchi ai luoghi sacri».
L’ultimo – doppio – attacco ha colpito la chiesa di SpĂĄnga a Nord di Stoccolma, un gioiello del 1200 circondato da pietre runiche vichinghe. Nel giro di una settimana è stata prima bersagliata con tre molotov, tre giorni dopo è stata rotta una finestra, versata benzina nella navata e appiccato il fuoco.
La difesa alla religiositĂ di un premier laico in un Paese laico (8 su 10 svedesi si dichiarano non religiosi o atei) è insomma la difesa della libertĂ , questa sì una fede tutta svedese, su cui Löfven non vuole fare concessioni. Per questo, ha deciso di rafforzare la presenza della polizia di fronte ai luoghi di culto e stimolato una maggior attenzione contro i crimini d’odio. Inoltre il governo ha deciso di stanziare fondi speciali per la sicurezza (oltre 2 milioni di euro) che serviranno, tra le altre cose, a installare porte anti-effrazione, telecamere e sistemi di controllo di fronte alle chiese. […]

