Restrizioni Covid, la Francia si ribella: nascono i “ristoranti clandestini”

Dalla Francia all’Italia aumenta la disobbedienza contro l’obbligo delle chiusure. Se da noi è nato il movimento #IoApro, in Francia spuntano i “ristoranti clandestini”.
Secondo quanto riportato da Le Monde, nell’Ile-de-France, il passaparola rende rapidamente possibile trovare alcuni ristoranti che servono i loro clienti abituali.

“Zio Karim”, si legge, vede la scadenza delle chiusure fissate per la metà di febbraio ancora come un miraggio lontano. Intanto la vita ha “bisogno di andare avanti”. Così il venerdì e il sabato a mezzogiorno, oltre al classico asporto, il bistrot a pochi minuti da una stazione RER, apre le porte a una dozzina di persone.
Un caso non isolato, ma sempre più comune nella Francia “rossa” per il Covid. Da diversi mesi infatti, riporta Le Figaro, i ristoranti di tutta la Francia accolgono silenziosamente i clienti, nonostante le restrizioni. Un fenomeno che, secondo quanto viene riportato dalla testata, viene monitorato e seguito anche dalle autorità. Nella “Francia libera- afferma il pensionato dal nome fittizio Gerard interpellato da Le Figaro, queste restrizioni non dovrebbero esserci”.

In Italia invece il richiamo alla libertà e alla necessità di lavorare dopo mesi di stop, ha fatto nascere, poche settimane fa il movimento di protesta popolare #IoApro. Molti i personaggi pubblici, televisivi e politici – dal conduttore de La Zanzara su Radio 24 Giuseppe Cruciani al senatore Gianluigi Paragone e al deputato Gianluca Vinci – che hanno cercato di solidarizzare con i ristoratori, evidenziando una situazione al limite della sopportazione.

 Il crack della ristorazione con il crollo delle attività di bar, gelaterie, pasticcerie, trattorie ha prodotto un collasso dei fatturati che supera il 60%. “Prenderò qualche multa, certo – spiega Cruciani -, però è un segnale: cambiate le regole, consentite a questi lavoratori di fare il loro mestiere. Non vogliono mance, ma fatturare. Fanno benissimo ad aprire per incassare. Con le dovute precauzioni naturalmente, anzi rafforzate”.(affaritaliani.it)

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