Scrive il prof. Alessandro Meluzzi su Twitter: “I classici come Cicerone Tacito o Seneca ci spiegano che in un regime oppressivo e inutile si moltiplicano leggi sempre più incomprensibili e assurde. 2021 come il 2020, ma al 2022 arriveremo nel caos e catastrofe. Ma potrebbe coinvolgere anche i grandi progettisti del Big Reset.”
Del caos, che spesso travolge anche chi lo crea, il professore ha già parlato in un video del 30 dicembre: “Credo che pensare di poter governare tutto abbia, da parte di chi ha molto, molto potere e molto denaro, un grande nemico che è nostro alleato: è la tendenza della natura al caos creativo, al divenire. E’ come se l’uomo, che è una creatura, pretendesse di mettersi al posto di Dio programmando quello che la natura fa ed è spesso il caso o il caos il modo con cui Dio si presenta quando vuole agire di nascosto. E allora è per questo che il caos, la libertà, l’autodeterminazione degli uomini è creativa, per questo è generativa, per questo è feconda, come l’incontro tra il maschile e il femminile nella meiosi. Per questo l’imprevedibile è spesso meglio prevedibile.”
E ancora: “Chi vuole governarci con il potere, con il denaro, con la sopraffazione, deve sapere che ogni calcolo potrebbe infrangersi come Carlo V che, negli ultimi anni della sua vita, arrivò a concludere che non era neppure riuscito a sincronizzare 30 orologi meccanici a molla d’acqua; figuriamoci tutte le regioni e tutti i popoli d’Europa.”
I classici come Cicerone Tacito o Seneca ci spiegano che in un regime oppressivo e inutile si moltiplicano leggi sempre più incomprensibili e assurde. 2021 come il 2020 ,ma al 2022 arriveremo nel caos e catastrofe. Ma potrebbe coinvolgere anche i grandi progettisti del Big Reset.
— Alessandro Meluzzi☦️🇮🇹 (@a_meluzzi) January 6, 2021
Dott. Merluzzi, Lei dice una cosa santa ” chi vuole questo reset ne subirà le conseguenze”. Mi fa ricordare il colloquio, nei Promessi sposi, fra Renzo e il Card. Borromeo nel lazzaretto quando, quest’ultimo fa vedere, a Renzo, don Rodrigo, quasi morto dalla peste. Questa immagine non evoca vendette, ma compassione e misericordia. Solo Dio giudicherà e punirà con giustizia. A noi spetta solo amare tutti e avere la certezza che Dio solleverà il giusto e il povero. Perché, come sottotitolava il recentissimo film su Chiara Lubich su Rai1, “TUTTO VINCE L’AMORE”.