Vaccino Covid, UE: Germania ha preso dosi in più che altri Paesi non volevano

La Germania non ha comprato 30 mln di dosi addizionali del vaccino contro la Covid-19 sviluppato da BioNTech e Pfizer, al di fuori dello schema di acquisto anticipato organizzato dalla Commissione Europea. “Per quanto ne sappiamo, nessuno Stato membro si è aggiudicato dosi aggiuntive al di fuori dell’accordo Ue“, precisa all’Adnkronos un portavoce della Commissione.

L’accordo di acquisto anticipato concluso tra la Commissione e BioNTech-Pfizer, ricorda il portavoce, “ha riservato 200 milioni di dosi del vaccino per i cittadini europei, offrendo l’opzione di comprare fino a 100 mln di dosi aggiuntive. La Commissione ha confermato ieri a BioNTech e Pfizer l’attivazione di tutte le dosi opzionali, 100 mln”.

Quello che è accaduto è presto detto. Il portavoce ricorda che “il punto di partenza per l’allocazione delle dosi agli Stati membri è la chiave di distribuzione, basata sulla popolazione. Tuttavia – precisa – sono possibili aggiustamenti tra gli Stati membri, a seconda dei loro bisogni e delle loro richieste, poiché alcuni Stati potrebbero essere interessati ad avere più dosi, mentre altri potrebbero non esserlo”.

Pertanto, la Germania ha semplicemente opzionato delle dosi aggiuntive che altri Paesi non erano interessati a comprare, rimanendo perfettamente all’interno del quadro congiunto Ue. Non sono noti, allo stato, i motivi che hanno spinto alcuni Paesi (né quali siano) a rinunciare all’opzione di comprare altri vaccini da Pfizer e BioNTech, ma potrebbe aver influito la prospettiva che altri vaccini stanno per essere autorizzati, come ha ricordato oggi Ursula von der Leyen. Il vaccino sviluppato da Moderna potrebbe arrivare all’Epifania, se l’Ema lo autorizzerà, e c’è attesa per quello di AstraZeneca. Potrebbero aver influito anche considerazioni di ordine economico: il vaccino di Pfizer e BioNTech, che utilizza una tecnologia nuova, l’Rna messaggero, è tra i più costosi. ADNKRONOS

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