Mestre, espulso extracomunitario arrestato già 20 volte

MESTRE – Espulso il “mummia”, l’extracomunitario arrestato già 20 volte, responsabile di aver sfasciato una cinquantina di auto in zona Bissuola, è stato accompagnato stamattina, 9 settembre, al Cpr (Centro di permanenza rimpatri) di Macomer in Sardegna. E’ stato imbarcato su un volo di linea alle 7 di mercoledì mattina all’aeroporto Marco Polo e, dopo uno scalo a Roma e il definitivo atterraggio ad Alghero, è stato trasferito in auto al CPR di Macomer – Nuoro in attesa della definitiva espulsione. Si tratta di D.M., 35enne della Sierra Leone meglio noto come “Il Mummia”, che in questi anni si è reso protagonista di numerosi reati (anche violenti) nella terraferma veneziana.

L’ennesima denuncia – D.M. è stato individuato martedì mattina, verso le 11, da due radiomobili della polizia locale nel Parco Albanese, alla Bissuola: nei suoi confronti erano stati notificati il 20 agosto scorso un decreto di espulsione dal territorio nazionale e un ordine di allontanamento firmato dal questore di Venezia. Un ordine che D.M. non ha rispettato: per questo motivo è scattata ieri l’ennesima denuncia, il cui iter si è concluso con il trasferimento del 35enne al centro per il rimpatrio.

«Si chiude un capitolo problematico» – D.M. è stato infatti accompagnato all’ufficio immigrazione della questura: lì, grazie a un’attività congiunta di polizia locale, polizia di Stato e Ulss 3, è stato individuato un posto nel Cpr sardo e sono state completate le necessarie procedure amministrative e sanitarie per garantire il suo trasferimento, che si è svolto mercoledì con la scorta di due vigili urbani e due poliziotti. «Si è chiuso in modo positivo un capitolo problematico per la vita cittadina», commenta il comandante della polizia locale di Venezia, Marco Agostini.

La presenza di D.M. era stata accertata per la prima volta in Italia a Lampedusa nel maggio del 2016, mentre la sua prima presenza a Venezia risale al novembre dello stesso anno, in concomitanza con la richiesta di ottenimento di protezione internazionale. Solo per citare alcuni tra gli episodi maggiormente significativi, nel 2017 il 35enne è stato denunciato tre volte per spaccio e resistenza a pubblico ufficiale; nel 2018 è stato segnalato altrettante volte per molestia, resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento, spaccio di stupefacenti; nel 2019 per lui sono scattate le manette per spaccio e una denuncia per resistenza a pubblico ufficiale; nel 2020, infine, è stato nuovamente arrestato per danneggiamento. “

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