Primo via libera dal board dei donatori dell’Oriel College dell’università di Oxford alla rimozione della statua di sir Cecil Rhodes: protagonista del colonialismo britannico ottocentesco nell’Africa del Sud e benefattore del celebre ateneo da tempo nel mirino di campagne di militanti antirazzisti che lo additano come simbolo dei soprusi imperialisti e pioniere dell’apartheid.
L’organismo ha votato a favore della proposta ieri sera, spinto dalla pressione rilanciata in queste settimane sul tema delle statue dedicate a personaggi considerati oggi controversi o riprovevoli nell’ambito delle proteste del movimento Black Lives Matter: innescate negli Usa dall’uccisione da parte della polizia di Minneapolis dell’afroamericano George Floyd e propagatesi poi al Regno Unito come ad altri Paesi.
La rimozione non sarà però immediata e andrà sancita da autorità e sovrintendenze varie. Di qui l’apprezzamento di Sizwe Mpofu-Walsh, ex studente di Oxford e animatore della campagna ‘Rhodes must fall’ (Rhodes deve cadere), ma anche il suo annuncio che le proteste proseguiranno fino a quando la statua non sarà effettivamente sparita dalla facciata del college. Nei giorni scorsi la professoressa Louise Richardson, rettore dell’Università di Oxford, si era detta perplessa sull’idea di rimuovere questo o altri monumenti, mettendo in guardia dal rischio di voler riscrivere la storia e giudicarne gli attori “fuori dal contesto” invece che approfondirne lo studio.(ANSA).
Man beaten up at gas station in Spring, #Texas. He was attacked after telling a group of young men to not cut in line
"They came up to me, kicked me in the face & said, 'Black lives matter, motherf*cker”. Will mainstream media report on BLM hate crimes? https://t.co/mo74FrF2jc
— BasedPoland (@BasedPoland) June 18, 2020