Che ci facevano Diego Fusaro Gabriele Albertini a pranzo con Emanuele Filiberto?

Per adesso, a quanto pare, si tratta di un’ouverture advertising. Lo si desume dal fatto che quando, sabato 16 novembre 2019, a Vicoforte, gli è stato sommessamente chiesto: “Scusi Sua altezza, ma allora a quando il suo partito?”, lui avrebbe risposto che per ora si tratta solo di business: una agenzia pubblicitaria gli avrebbe dato un bel po’ di euro per fare lo spottone tv “I Reali stanno tornando”, al fine di promuovere un non ancora bene identificato prodotto. Il tam-tam parla di un milione e mezzo. Sarà vero?

Delusi, almeno per ora, quindi, i fan della monarchia che speravano in un annuncio clamoroso nell’abbazia di Vicoforte, tra le nevi del cuneese, dove si erano riunite più di mille persone per il raduno delle guardie d’onore in occasione del 150 anni della nascita di Vittorio Emanuele terzo. Programma intenso da mane a sera, con il ritorno della Rosa d’oro della cristianità sulla tomba della regina Elena. Emanuele Filiberto ha colto l’occasione per confermare l’idea di far tornare in Italia le salme di Umberto secondo e di Maria Josè.

Qualche sospetto che l‘evento avesse un retrogusto politico, però, è più che legittimo. Scontata per tradizione la presenza di vescovi e cardinali, ma che ci faceva il filosofo sovran-populista-marxista Diego Fusaro? Come mai ha accettato di partecipare come relatore nel cuore dell’elite aristocratica? E, soprattutto, perché mai a tavola con SAR Emanuele Filiberto, oltre allo stesso Fusaro, seduto proprio vicino a lui, c’era Gabriele Albertini, l’amato ex sindaco di Milano, ancora fedele al centro destra moderato? È un periodo di grande attivismo social- cultural-mondano di Albertini, ma in molti si sono stupiti nel vederlo a fianco dell’aspirante Re.

Perché, comunque, non può essere casuale la tempistica dello spot televisivo, “I Reali stanno tornando”, dei festeggiamenti di Vicoforte, di Fusaro, di Albertini… La spiegazione confidenziale di un altro commensale è questa :”Albertini è stato iscritto come Guardia d’onore. Ora potrà fare anche la Guardia al Pantheon…”. È Albertini stesso a confermare con un whatsApp: “Non sono monarchico, ma rispetto la storia. I Savoia hanno uificato l’Italia, dopo 1500 anni di disordine (dalla caduta dell’Impero romano all’uificazione: 456-1861), pertanto, ho accettato di essere una Guardia d’onore… Onoraria”.

Resta la domanda: di che cosa parlava con Emanuele Filiberto durante le portate del regale menù sabaudo al ristorante ottocentesco La Borsarella di Mondovì? Che, come da carta evocativa, prevedeva: girello di vitello marinato al Nebbiolo delle Langhe con spuma di robiola, flan di spinacino con fonduta di tome dolci delle Alpi Cozie, agnolotti della tradizione piemontese al sugo di arrosto, guanciale di vitella piemontese glassato al forno, patate duchessa e garniture con verdure di stagione. Intermezzo musicale e poi gateau alle mele Buras con gelato alla crema di vaniglia, caffè e margheritine di Stresa. E fiumi di vini bianchi e rossi delle Langhe. Prosit

Marco Gregoretti

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