Nomina commissario UE, Mattarella eviti l’ultima porcheria

C’è una cosa che però Mattarella deve fare. Evitare l’ultima porcheria di governo sul commissario italiano in Europa. Perché sarebbe inaccettabile una spartizione a due persino su questo. Il presidente della Repubblica è ovviamente molto ascoltato dai partiti. E se fa bene a far sapere che lui non vuole entrarci con la gestione della crisi di governo, c’è qualcosa che proprio non deve lasciar passare. A meno che non si sia convinto anche lui – e ci rifiutiamo di pensarlo fino a prova del contrario – che la poltrona di commissario Ue debba diventare un’altra casella per comporre la faticosa spartizione del governo degli sconfitti. L’Europa come pedina della lottizzazione sarebbe oggettivamente difficile da tollerare.

Mogherini ultima prodezza – – A quanto pare, il Partito Democratico (ma pure i Cinquestelle) pretende di poter dire la sua – decidere – per il nome che dovrà essere mandato ad Ursula Von der Leyen. Una personalità che dovrà stare cinque anni in Europa. L’ultima prodezza del Pd la fecero con la Mogherini, inviata a Bruxelles da Matteo Renzi. Il suo operato è noto solo ai familiari.

Ma ne’ Zingaretti ne’ Di Maio – e naturalmente lo stesso Napoleone Conte – si pongono un problema di rappresentatività e di presentabilita’ dell’operazione.

È vero che tutti i campioni di questo governo in gestazione si sono caratterizzati in capriole verbali inenarrabili per fare esattamente il contrario di quanto avevano detto gli uni degli altri e viceversa; ma dovrebbe esserci almeno qualche limite non valicabile. E questo è proprio il mandato italiano in Europa. Di Maio, ad esempio, dopo la scoppola rimediata alle elezioni del 26 maggio, sempre nella logica legata alle sorti di governo, aveva detto che quel posto spettava alla Lega.
Mattarella deve intervenire

Chi decide il nome? Ursula Von der Leyen? Glielo suggerisce all’orecchio Angela Merkel? Chi mette il timbro sulla scelta?

E’ bene essere molto chiari e questo lo deve garantire proprio il Capo dello Stato. Mister (o Miss) Ics non rappresenta affatto il governo dell’Italia. In Europa gli esecutivi sono rappresentati nel Consiglio dei Capi di Stato e di governo. La Commissione, invece, è l’istituzione nella quale i Paesi membri designano il rappresentante dello Stato, che poi “governerà” la Ue con i suoi colleghi provenienti dalle altre Nazioni. Il mandato della Commissione è quinquennale e ora va rinnovato. E non segue le sorti del governo del momento, perché altrimenti con tutti gli esecutivi che si sono alternati a palazzo Chigi avremmo dovuto avere un’infinità di Commissari Ue.

Il 26 maggio il popolo italiano ha votato sull’Europa, tanto è vero che si è detto che non si era votato per il governo del nostro Paese, accantonando persino ogni ipotesi di rimpasto. Ed è risultato evidente che a vincere quelle elezioni sono stati solo due partiti appartenenti all’area sovranista: la Lega e Fratelli d’Italia. Qualsiasi scelta al di fuori sarebbe un altro schiaffo al nostro popolo. E Mattarella lo sa.

Se si sostiene che si può formare un governo sulla base dei seggi parlamentari che risultano dalle elezioni politiche della primavera 2018, conseguentemente non si può ignorare la consultazione europea.

Ursula non deve comandare a casa nostra.

Francesco Storace

Germania: cerimonia per la partenza della Von der Leyen a Bruxelles

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