Migranti, isola di Samo al collasso: i turisti scappano

In Grecia, l’emergenza migranti sta sempre più conducendo verso il “collasso economico” l’isola di Samo, situata nell’Egeo orientale a poca distanza dalla costa turca. Secondo gli abitanti dell’atollo, i continui arrivi di richiedenti asilo partiti dall’Anatolia starebbero spingendo i turisti a “fuggire in massa” dalla località turistica.

A Samo, spiega il quotidiano ellenico I Kathimerini, le paure dei residenti e dei visitatori stranieri sarebbero alimentate dalla presenza di un grande campo-profughi, ubicato nei pressi di Vathy, ex capoluogo dell’isola e attualmente principale centro abitato della stessa. Progettato per accogliere non più di 650 individui, il campo, ad oggi, presenterebbe, a detta dell’organo di informazione, circa “4mila richiedenti asilo”, mentre ben 1500 sarebbero finora “fuggiti” da lì senza lasciare traccia.

Le condizioni igienico-sanitarie nell’ambiente ricettivo, prosegue il giornale ellenico, sarebbero “raccapriccianti”, in quanto “topi e serpenti” prolifererebbero in ogni angolo del centro-profughi. Per ogni soggetto accolto a Vathy, l’esecutivo nazionale spenderebbe circa 90 euro, percepiti direttamente dai migranti.

“Quel campo”, ha tuonato davanti ai cronisti del quotidiano un’insegnate del posto, “è una vergogna. I migranti stanziati lì non vengono minimamente controllati e girano indisturbati per tutta Samo, abbandonandosi all’ubriachezza e importunando i passanti. I visitatori stranieri stanno letteralmente scappando da qui e noi residenti non ce la facciamo più a convivere con i profughi”.

L’allarme e le accuse lanciati dal primo cittadino hanno subito indotto Alexis Haritsis, ministro dell’Interno, a garantire alla comunità dell’Egeo orientale un “aiuto immediato”. L’esponente di Syriza, ai microfoni della tv pubblica Ert, ha infatti annunciato il rafforzamento del presidio di polizia a Samo e lo stanziamento di fondi aggiuntivi vincolati a sviluppare l’assetto viario della località turistica. Egli ha poi dichiarato di volere convincere Tsipras ad avviare immediatamente “contatti con la Turchia” per persuadere Ankara a “bloccare con maggiore impegno” i flussi di migranti diretti verso le isole elleniche.

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