Taranto: 66enne segregato in casa e pestato a morte da baby gang

Quattordici giovani, di cui dodici minorenni e due maggiorenni, sono indagati per l’uccisione di un 66enne di Manduria (Taranto). La baby gang avrebbe segregato la vittima in casa per giorni, seviziandola e picchiandola fino alla morte. L’uomo è deceduto tre giorni fa in ospedale, dopo essere stato trovato dalla polizia legato a una sedia. Al vaglio degli inquirenti anche alcuni video delle sevizie che la baby gang avrebbe condiviso su WhatsApp.

L’uomo soffriva di disagio psichico – Secondo quanto riferito dalla polizia ad alcuni quotidiani locali, la vittima avrebbe subito una serie di assalti nella sua abitazione da parte del branco di ragazzi che lo avrebbero aggredito, rapinato e bullizzato. L’uomo, che soffriva di disagio psichico, era stato costretto a rinchiudersi in casa e a non alimentarsi per giorni.

I video su WhatsApp – Gli agenti sono intervenuti, su segnalazione di alcuni vicini, e hanno trovato nell’appartamento il 66enne seduto su una sedia dalla quale probabilmente non si muoveva da giorni. Nei video, diffusi tramite Whatsapp, i giovani si sarebbero ripresi mentre sottoponevano la vittima a violenze con calci, pugni e bastoni.

I reati per cui si indaga – Le procure, quella dei minori e quella ordinaria, indagano per i reati di omicidio preterintenzionale, stalking, lesioni personali, rapina, violazione di domicilio e danneggiamento. La vittima nei giorni scorsi stata sottoposta a due interventi per suturare una perforazione gastrica e per una emorragia intestinale.  tgcom24.mediaset.it

Ad aggiungere importanti particolari ai fini delle indagini, spiega Il Corriere, sarebbe anche uno degli educatori dell’oratorio, che tramite Facebook ha raccontato di come lui stesso avesse “ripreso tante volte i ragazzi che bullizzavano il signore, chiamato le forze dell’ordine e chiamando i genitori, ma senza risultati”. Le violenze a scapito della vittima, infatti, si sarebbero consumate anche in presenza di testimoni, anche in strada.

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