Burkina Faso: scontri etnici e violenze islamiste, 60 morti

Burkina Faso – Il governo ha comunicato che, nei giorni scorsi, più di 60 civili sono stati uccisi in scontri etnici tra le comunità del Burkina Faso settentrionale e questo è stato solo l’ultimo episodio di una violenza intercomunitaria che affligge la regione del Sahel, in Africa occidentale.

Il Burkina e il vicino Mali hanno visto un picco di scontri etnici alimentati dai militanti islamici che cercano di estendere la loro influenza sul Sahel, una regione arida tra il deserto del Sahara settentrionale africano e le sue savane meridionali. Gli attacchi islamici sono aumentati negli ultimi mesi e la violenza ha riacceso tensioni di vecchia data tra le comunità, dato che alcuni gruppi sono accusati di aver collaborato con i jihadisti.

Il portavoce del Movimento del Popolo per il Progresso (MPP),  Bindi Ouoba, ha detto che vicino alla città di Arbinda, nella provincia di Soum del Burkina, nella notte di domenica, un leader religioso e sei membri della sua famiglia sono stati uccisi da uomini armati non identificati. “La mattina del 1 aprile, sono stati segnalati atti di rappresaglia nel dipartimento di Arbinda, diretti contro una comunità in seguito all’assassinio di un leader religioso”. Un’altra famiglia è stata attaccata nella vicina provincia di Boulgou domenica notte e sono state uccise nove persone.

Il ministro dell’Amministrazione territoriale, Simeon Sawadogo, ha detto alla televisione di stato che nell’attacco di Arbinda sono morte 62 persone. “Trenta morti sono il risultato di conflitti inter-etnici e 32 persone sono state uccise da terroristi”, ha detto Sawadogo, aggiungendo che i militanti hanno anche preso nove ostaggi.

A dicembre scorso, il deterioramento della sicurezza ha spinto il governo a dichiarare lo stato di emergenza, che è stato prorogato di sei mesi, in diverse province settentrionali che confinano con il Mali,  dopo che i jihadisti hanno attaccato i civili a Soum.

Nel Burkina Faso, che in precedenza era conosciuto per la sua stabilità in una regione travagliata, ci sono stati 499 morti in attacchi contro i civili tra il novembre 2018 e il 23 marzo – con un aumento di oltre il 7.000% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.  (REUTERS)

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