Ong, Casarini: «Se chiudono i porti chiameremo la gente in piazza»

Luca Casarini, veneziano, ex leader no global del centro sociale Rivolta, da sette anni vive a Palermo con i due figli e la moglie, figlia di Toni Negri. La sua ong Mediterranea, ha attrezzato un vecchio rimorchiatore, che batte bandiera italiana come nave per prelevare clandestini ed ora intende avviare una prova di forza con il ministro Salvini. «Se ci chiudono i porti chiameremo la gente in piazza» ha annunciato Casarini.

La Mare Jonio ha “casualmente” ha incontrato un gommone in avaria a circa 40 miglia dalle coste libiche ed ha prelevato i 49 migranti che si trovavano a bordo. Il cosidetto “salvataggio” di Casarini è avvenuto a poca distanza dalle coste libiche e l’autorità competente sarebbe stata la Libia.

Il Viminale fa sapere che «rimane la tutela delle vite, ma subito dopo è necessario agire sotto il coordinamento dell’autorità nazionale territorialmente competente, secondo le regole internazionali della ricerca e del soccorso in mare», ma qualsiasi comportamento difforme «può essere letto come un’azione premeditata per trasportare in Italia immigrati clandestini e favorire il traffico di esseri umani». Si tratterebbe quindi di una minaccia alla sicurezza nazionale: le navi, una volta sbarcate, se italiane, potrebbero essere sequestrate e gli equipaggi incriminati.

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