Crotone capitale dei disoccupati. Truffa all’Inps per 5 milioni di €: 700 indagati

di Antonio Amorosi

Qualcuno si è portato avanti. A Crotone il reddito di cittadinanza esiste già, ma è una truffa all’Inps messa in piedi dal 2012 da un’organizzazione. Il programma criminale, che si muoveva tra Crotone e Isola Capo Rizzuto, è emerso dall’indagine “Vaso di Pandora” della Procura della Repubblica locale e dalle indagini della Guardia di Finanza.

Secondo gli inquirenti, che hanno lavorato alacremente al caso, il sistema avrebbe coinvolto circa 700 persone (672) con guadagni minimi o inesistenti per chi si prestava e che diventava a sua volta vittima.

Il numero di 672 beneficiari però è un numero esiguo se consideriamo che di recente Il Sole 24 ore ha rilevato che proprio Crotone diventerà la capitale del reddito di cittadinanza, il nuovo provvedimento salva disoccupati del governo italiano. Infatti una famiglia su quattro della provincia di Crotone, il 27,9% della popolazione, ha un Isee così basso da averne diritto, per un monte di soggetti complessivi pari a 19.500 cittadini. 

Nell’inchiesta “Vaso di Pandora” appare un vero sistema che va oltre l’immaginazione. Se è vero che in molte zone del sud è una prassi, in Calabria quella delle false dichiarazioni di assunzione di manodopera, simulando centinaia di rapporti di lavoro fittizi, prevalentemente nel comparto nell’agricoltura, oltre che nel settore edile e nelle pulizie, è diventata una cancrena. Le persone ottenevano assegni previdenziali dall’Inps, come l’assegno di disoccupazione, la maternità o altri contributi dall’Arcea (l’Agenzia della regione Calabria per le erogazioni in agricoltura)

Il tutto per cifre irrisorie, per i cosiddetti “finti” lavoratori, alcuni dei quali ricevevano come pagamento appena qualche centinaia di euro, dovendone corrispondere il 50%, se non il 100%, all’organizzazione che istruiva le pratiche. Infatti le persone che si prestavano da presunti truffatori sono diventati truffati. Chi si rivolgeva al “sistema” doveva pagare 1.000 euro e se non li si aveva si otteneva la cifra dallo storno della prima entrata illecita dall’Inps.

L’organizzazione invece ha guadagnato tanto, depredando oltre 5 milioni di euro (4 milioni e 170.000 come truffa all’Inps e 850.000 euro dall’Arcea) e così facendo impoverendo, come ha illustrato il Procuratore di Crotone Giuseppe Capoccia, una terra già povera di risorse pubbliche.

Per Procura e Finanza la “centrale operativa” della presunta organizzazione era lo studio di un ragioniere commercialista, tale Emanuele Chiriaco, ritenuto la “mente” dell’attività illegale e già coinvolto in un’altra inchiesta simile, “Stige”, ma in quel caso con in più l’aggravata mafiosa. Gli inquirenti hanno recuperato la documentazione relativa alle pratiche e i documenti di decine di società utilizzate per perpetrare le truffe e così per 11 soggetti, professionisti e imprenditori, sono scattate le misure cautelari: 5 sono finiti in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 2 con l’obbligo di dimora. La “mente” con altre 42 persone, tra cui un secondo commercialista, riusciva a creare posizioni fittizie con documenti falsi, con tanto di codice fiscale regolarmente registrato all’Agenzia delle Entrate, fiscalmente esistenti ma in realtà fantasma, utili solo ad ottenere i vantaggi economici.

“Con chi ha lavorato?”, hanno chiesto gli agenti della Guardia di Finanza ad alcuni “lavoratori” interrogati.

“E mò con chi ho lavorato!?”, rispondevano questi.

L’inchiesta “Vaso di Pandora” porta alla luce un sistema ma anche una miniera di informazioni sulla povertà nel meridione e i mille modi utilizzati a sud per “tirare a campare”.

l cronista Antonio Anastasi sul Corriere del Sud ricorda che i braccianti calabresi iscritti all’Inps sono più di 135.000 e coloro che incassano l’assegno di disoccupazione più di 100.000. Se nel resto del Paese c’è un disoccupato agricolo ogni 141 residenti, nella provincia di Catanzaro ce n’è 1 ogni 31, in quella di Crotone 1 ogni 19,8, a Cosenza 1 ogni 18,6, a Reggio Calabria 1 ogni 18,3 e in quella di Vibo Valentia 1 ogni 17,1. Le donne ufficialmente impiegate in agricoltura sono 83.930, di cui l’84,4%, cioè 70.830, sono disoccupate. Nella sola provincia di Crotone l’Inps paga un numero di indennità di disoccupazione agricola corrispondente a quello di tutta la regione Toscana. Non proprio un toccasana per lo Stato che a breve dovrà erogare il cosiddetto reddito di cittadinanza a chi è sotto la soglia di povertà.

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