Le nozze, i fichi secchi e quello che nessuno vi dirà mai sul TAP

di Emanuela LEO

Un giorno un signore confidò ad un amico: “Mia figlia sta per convolare a nozze” “Congratulazioni, auguri” disse l’amico “Grazie” rispose l’altro “Sarei lieto di partecipare al lieto evento con un regalo” disse ancora l’amico che ricordava, ancorché vagamente, la bella figliola bionda dell’altro. “Perfetto! Sarei molto contento se come regalo tu potessi pagare il banchetto nuziale” Il primo restò un po’ perplesso, poi, anche se con qualche titubanza, accettò. “Va bene” “E giacché ci siamo, magari anche il viaggio di nozze. ..sai com’è. I due sposi desiderano una lunga crociera che io, malgrado sia benestante, non reputo di poter concedere loro” L’uomo resto in silenzio e riflette’. Poi preso dalla stranezza della situazione, annuì, incredulo, sia pur lentamente ” E va bene” concesse. “Andranno a vivere in una bella casetta. L’affitto costerà una certa cifra…” disse il suo interlocutore. “Ah” fece il primo avendo un po’ subdorato la richiesta che infatti arrivò puntualmente “lo puoi pagare tu, come augurio per una nuova vita insieme..” L’uomo non riuscì a far altro che stringersi nelle spalle. “E quando sarà la cerimonia? ” sbotto’ infine seccato. “A maggio” rispose l’altro “ma non devi preoccuparti di questo. Tu non sei invitato. ”

Sembra una storia paradossale, eppure è esattamente ciò che sta avvenendo ad ogni famiglia italiana proprio oggi, in questa strana estate dell’anno domini 2018… e forse nessuno ve lo dice, ma state per pagare le più sontuose nozze (e senza fichi secchi! ) di qualcuno che non vi inviterà neppure alla cerimonia. Perché? Perché lo Stato italiano ha concesso tramite legge che istituisce l’Autority dell’Energia, legge 481 del ’95 (governo Berlusconi), la facoltà a una ditta privata di pagarsi le infrastrutture con i soldi delle bollette dei cittadini e delle aziende italiane. E’ di questi giorni l’ennesimo ritorno di interesse per il gasdotto TAP. Tutti parlano dell’utilità dell’opera ma nessuno parla degli aspetti economici reali. Si parla di “contratti vincolanti” ma nessun politico dice che i famosi “contratti” tra lo Stato italiano ed il consorzio TAP non sono in realtà vincolanti. L’opera per cui gli italiani si accingono a pagare in bolletta salatissimi “Oneri di Sistema”, udite udite – non è in realtà né necessaria, né urgente, né tanto meno foriera di ingenti posti di lavoro per maestranze varie (la ditta costruttrice è di fatto tedesca).

E dunque, cui prodest? A chi giova tutto ciò? Domanda retorica.

Facciamo, però, un po’ di storia.

Ufficialmente, per essere meno dipendenti dalle forniture di gas della GAZPROM russa e dal suo realizzando gasdotto SOUTH STREAM, l’Unione Europea decise a suo tempo di finanziare la realizzazione dei gasdotti di altri fornitori. Alcuni consorzi di aziende si proposero di trasportare il gas dei giacimenti Azeri in Europa con un gasdotto composto di varie tratte. Tale gasdotto parte da BAKU in AZERBAIJAN con la tratta SCP attraversa la GEORGIA e consegna il gas al confine turco alla tratta TANAP che attraversa tutta la TURCHIA.

Nel 2002 si propose di proseguire il gasdotto con il progetto NABUCCO che doveva attraversare ROMANIA, BULGARIA ed UNGHERIA (furono firmati pure gli accordi intergovernativi).

Nel 2006 fu proposto il progetto alternativo del consorzio TAP che avrebbe attraversato GRECIA ed ALBANIA per giungere attraverso l’adriatico alla marina di MELENDUGNO, San FOCA, in provincia di Lecce in ITALIA. Da San Foca proseguirebbe fino alla prevista centrale di decompressione di MELENDUGNO ed infine collegarsi a SNAM. SNAM, dal canto suo aveva previsto, per trasportare questa ed altre forniture di gas, di realizzare il cosiddetto “Raddoppio della Linea Adriatica” che andrebbe da MELENDUGNO a MINERBIO in Emilia Romagna.

Il gas in questione è già, per la sua quasi totalità, riservato alla GERMANIA, con i contratti di fornitura, direttamente dalla proprietà dei giacimenti azeri a copertura di circa il 5% dei suoi fabbisogni.

Stessa sorte è prevista per buona parte del gas che attraverserà l’Italia, a favore di altri Paesi.

Tutti questi consorzi ed aziende trasportano semplicemente il gas, non ne sono i proprietari.

Nel 2013 il progetto NABUCCO fu abbandonato a favore della tratta complessivamente più lunga, più tortuosa e più difficile dal punto di vista progettuale, TAP (come si evince analizzando sia le tratte TAP che SNAM).

TAP-Slide-presentazione-ESIA

Riassumendo, il gas che TAP trasporterà parte dal lontano Azerbaijan per approdare a Melendugno, provincia di Lecce, poi viene presa in carico da SNAM, che a zig zag lungo la penisola la porta fino a Minerbio in Emilia Romagna. Da qui prosegue al confine tra Austria e Germania. E sarà la Germania dunque, secondo un’aggettivo assai in voga un po’ di tempo fa, l’utilizzatore finale… Ossia la sposa, assieme all’Austria. L’Italia (sembra un film di Fantozzi) paga banchetto e viaggio di nozze , ma non riceverà un solo confetto, né si può dire, un metro cubo di gas, fatta eccezione di una piccolissima fornitura, sul totale del gas trasportato dal TAP in Italia, ad HERA (una società controllata fondamentalmente da alcune amministrazioni comunali emiliane). Non solo. Una volta approvato dallo Stato italiano, un gasdotto, un elettrodotto o qualunque altra opera inerente il settore energetico, diviene ufficialmente un opera di “infrastrutturazione energetica” di interesse nazionale, quindi, in base all’articolo 12 comma e) della suddetta legge 481 del ‘95, ogni consulenza fantasiosa, ogni prestito finanziario o pedaggio, ogni costo inerente o reso inerente a questa opera verrà risarcito INTEGRALMENTE E SENZA LIMITI DI SPESA. Il banchetto sarà praticamente senza fine…per tutti i commensali (indovinate quali). In tutto questo c’è chi rimesta nel torbido parlando di costi, penali e multe se il “matrimonio” non si avesse a fare, ma la verità è un’altra. Non sono previste ne’ multe ne’ risarcimenti se si impedisse un’opera che all’Italia ed alla sua economia reale non serve affatto. E, come si diceva in tempi di campagna elettorale, “si potrebbe bloccare in soli dieci giorni” . Porterà però una marea di denaro dei cittadini e delle aziende italiane nelle tasche di privati, ovvero un’operazione che, in mancanza di questa specifica legge a supporto, si potrebbe definire fraudolenta. Negli scacchi si chiama deviazione: fingere di puntare un obiettivo che in realtà è un altro. Qui l’obiettivo sembra il gas Azero, ma in realtà sono i soldi dei cittadini italiani.

Ora la domanda è: riuscirà il governo del cambiamento a cambiare anche le insane abitudini di una classe politica di un Paese che “non si vuole bene?”

Attendiamo fiduciosi una risposta coraggiosa…

Fonti

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