Lega: No a interruzione trasporto gratuito per pazienti dializzati

Pompignoli: “l’Asl Unica Romagna sta progressivamente interrompendo rapporti di lavoro con aziende certificate per il trasporto di pazienti, sostituendole con associazioni di volontariato, senza titolo per il trasporto pubblico di persone con difficoltà. Ma si tratta davvero di risparmio?”. Zoccarato: “A rischio posti di lavoro per numerosi addetti professionalizzati”

“Nel riminese l’Asl Unica della Romagna avrebbe stabilito la graduale interruzione del trasporto gratuito ai pazienti emodializzati, impossibilitati a provvedere con mezzi propri, prevedendo l’interruzione del servizio fra due anni”.

Ne dà notizia Massimiliano Pompignoli, consigliere regionale della Lega, che ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale.

“A Rimini, secondo segnalazioni, il servizio di trasporto per i dializzati è espletato da un’azienda che ha in dotazione numerosi autisti professionisti e un parco mezzi composto per la maggioranza da veicoli di recente immatricolazione, idonei al trasporto di persone diversamente abili, con licenza per noleggio con conducente per il trasporto pubblico non di linea. A quanto è dato di sapere, i ‘nuovi’ dializzati, in caso di impossibilità a essere trasportati da un famigliare, sarebbero indirizzati dall’Asl a non usufruire di questo servizio, ma a contattare specifiche associazioni di volontariato che richiederebbero 15 euro per il trasporto giornaliero casa-ospedale. Il costo del trasporto effettuato da queste associazioni, i cui volontari non sembra abbiano alcun titolo per il trasporto pubblico di persone malate o disabili e che non rilascerebbero fatture o ricevute per il servizio, raggiungerebbe così cifre consistenti, in particolare se a carico di persone anziane o disabili, con redditi ridotti.

Ma il ‘caso’ del riminese non sarebbe l’unico. Anche in altre province romagnole, nel cesenate per esempio, mi è stato segnalato – prosegue il consigliere – lo stesso fenomeno di interruzione da parte dell’Asl del servizio di trasporto per pazienti che devono sottoporsi a particolari terapie eseguito da aziende con autisti e mezzi abilitati.

Sembra dunque che ci sia un progetto complessivo dell’Asl romagnola in questo settore che deve essere chiarito per capire se quelli segnalati siano effettivamente provvedimenti che portano risparmi significativi o, al contrario, non sia questo un modo per lavarsene le mani dei bisogni dei pazienti, procurando, nel contempo, nuovi introiti alle associazioni cosiddette senza fine di lucro del territorio”.
“Anche perché, – chiosa il consigliere comunale della Lega Matteo Zoccarato – decidendo di rescindere appalti di trasporto sottoscritti nel tempo con aziende con personale professionalizzato e mezzi certificati, l’Asl mette a rischio l’attività di imprese del territorio e di molti lavoratori”.

Beatrice Lamio
Ufficio Stampa Lega Nord Romagna

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