Banche, Visco: “Renzi mi chiese di Etruria, non risposi”

“Non risposi quando, al terzo incontro che ho avuto con Renzi, questo mi chiese perché la Popolare di Vicenza si voleva comprare Banca Etruria”. Lo ha detto il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, rispondendo al presidente della Commissione di inchiesta sulle banche, Pier Ferdinando Casini.

Il governatore affronta poi a 360 gradi la questione della gestione e della vigilanza sul sistema bancario.

“MAI DETTO CHE ANDAVA TUTTO BENE” – La Banca d’Italia, ha affermato Visco, aveva avvertito che il sistema creditizio “stava subendo i contraccolpi di due forti recessioni in tre anni e che la qualità del credito stava peggiorando”. Non è quindi “vero che avrebbe sempre detto che andava tutto bene, sottovalutando la situazione”.

“MALA GESTIO” – “La mala gestio di alcune banche, comunque, c’è stata – ha evidenziato il governatore – e l’abbiamo più volte sottolineato; le gravissime condizioni dell’economia hanno fatto esplodere le situazioni patologiche”. “La gestione tanto dei casi di difficoltà quanto degli episodi di crisi è stata portata avanti in un quadro regolamentare che andava mutando drasticamente, sia sul fronte della vigilanza sia su quello della risoluzione delle crisi bancarie”, ha rilevato Visco. Secondo il governatore, “numerose scelte tecniche assunte in sede europea sono state condizionate dall’orientamento di Paesi che erano intervenuti massicciamente con fondi pubblici per sostenere sistemi bancari duramente colpiti dalla crisi finanziaria globale. In un contesto macroeconomico particolarmente sfavorevole, queste scelte non hanno giovato alla rapidità e all’efficacia della gestione delle crisi bancarie nel nostro Paese”.

“MAI PRESSIONI PER FAVORIRE BPVI” – Inoltre, ha scandito il governatore, la Banca d’Italia “non ha mai fatto pressioni su nessuno per favorire la Banca Popolare di Vicenza o sollecitarne un intervento. ADNKRONOS

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